S'intitola 'Ancona tra passato e
futuro. I luoghi del lavoro e del tempo libero', la mostra
realizzata dal Lions Club Ancona Host assieme al Comune di
Ancona che da oggi fino al 4 novembre nelle sale di Spazio
Presente del Museo della Città racconta in un'ottantina di foto
la storia di cinema, teatri, sale da ballo, ritrovi e negozi del
capoluogo.
L'iniziativa è la terza edizione di un progetto avviato nel
2022 con l'esposizione 'Ancona tra passato e futuro. Immagini di
una città che cambia' e proseguita nel 2023 con 'Immagini e
ricordi della città attraverso la storia dei suoi quartieri'.
Per realizzare le mostre si è potuto attingere ad un vasto
archivio fotografico (si è parlato di 4.000 reperti) proveniente
dal Comune, dalla Diocesi di Ancona, dal fondo Emilio Corsini e
da privati, realizzando tre preziosi cataloghi, tuttora in
vendita, abbinati a testi che documentano secoli di vita
cittadina. Quello della mostra in corso, con scritti di Antonio
Luccarini, Diego Masala e Paola Pacchiarotti a corredo di un
centinaio di foto, ricostruisce tra gli altri la storia di
teatri oggi completamente scomparsi, ma che ci restituiscono lo
spaccato della vita sociale del passato.
A partire dalla prima Loggia dei Mercanti con un ampio salone
quattrocentesco, colpito da un incendio nel 1556 e poi
restaurato, e dal teatro dell'Arsenale, edificato alla fine del
'500 al porto recuperando 'con grandissima spesa' i capannoni
dismessi per costruire le navi. Poi ci fu il teatro del Porto,
tutto di legno, andato a fuoco nel 1699 e in seguito, assieme ad
altre sale cittadine, il settecentesco teatro La Fenice, vicino
all'Arco di Traiano, chiuso nel 1822. Nello stesso anno si pose
la prima pietra del vecchio Teatro delle Muse, inaugurato nel
1827, sulle cui spoglie sorge quello attuale.
L'arrivo del cinema a inizio novecento segnò la progressiva
costruzione dei primi cine-teatri, dal Metropolitan (oggi spazio
commerciale) al Goldoni (l'attuale Movieland Goldoni) fino al
cinema Marchetti di corso Stamira, chiuso negli anni'80 ed oggi
sede di una banca. Ma luoghi d'intrattenimento erano anche la
Birreria Leva di via Marsala, il bar del Duomo, il ristorante
alla Fiera della Pesca, il lussuoso Passetto degli anni '50. Un
excursus storico e visivo che ricostruisce anche i più
importanti esercizi commerciali della città con tanto di foto
degli antichi proprietari, fino agli stabilimenti balneari e
alle terme in cui ci si incontrava.
Un capitolo dal titolo 'Capitani coraggiosi' di Luccarini
rievoca inoltre la storia di quanti, in una città piuttosto
chiusa, seppero superare le difficoltà e costruire imprese
commerciali e industriali di successo: dalla famiglia
Girombelli, al sarto dei divi Vittorio Belvederesi, da Stefania
e Giancarlo Gioacchini dell'omonima galleria d'arte alla
scomparsa Emilia Dubbini del ristorante Emilia di Portonovo.
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