"La Regione faccia chiarezza su tutti gli affidi diretti di Atim (Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione Marche): su cosa, quando e a chi sono andati, aspettiamo una risposta". Il Gruppo Pd in Consiglio regionale, guidato da Anna Casini, da sempre molto critico sull'istituzione dell'Agenzia, va ancora all'attacco sulla sua gestione e, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo delle Marche, denuncia "un flusso incontrollato di denaro". Oltre a incalzare la giunta con una interrogazione ad hoc, sollecitare la discussione in aula della proposta di legge a prima firma Fabrizio Cesetti per abrogare la legge che ha istituito Atim, in attesa di calendarizzazione, i dem sono pronti a chiedere anche una Commissione d'inchiesta per verificare la gestione dell'Agenzia in questione.
Una quadro per cui Romano Carancini individua la "responsabilità del presidente Francesco Acquaroli": "o non ha controllato gli uomini e le politiche della sua delega, o è il principale responsabile". Gli approfondimenti del Pd seguono i rilievi mossi dalla Corte dei Conti in sede di parifica del Rendiconto generale 2023 della Regione: i giudici avevano definito la gestione Atim "assai problematica sotto vari punti di vista", parlando di "profili di inefficienza", di "mancato rispetto di basilari principi contabili in tema di programmazione e rendicontazione condotta dell'Amministrazione regionale elusiva dei principi di veridicità, attendibilità, correttezza del bilancio". I dem rincarano la dose: "è nata per promuovere le Marche o per far girare flussi di denaro incontrollato fuori dalla Regione?", interroga Micaela Vitri che ha elencato vari affidamenti diretti sui quali chiede chiarezza: ad esempio due, collegati a un evento tenuto a Gabicce Mare, assegnati a società di Roma con "sede nella stessa via, stesso numero civico, stesso amministratore". La dem lamenta rimpalli di liquidazione di decreti, tra assessorato, Atim e l'allora direttore, e solleva dubbi sul rispetto delle norme relative alla necessità di gara e delle soglie per procedere con affidamenti diretti.
Gli appunti del Pd vanno da un'asserita carenza di trasparenza e controllo degli affidi al rapporto giuridico-finanziario Regione-Atim, che i giudici contabili hanno definito "convulso e frenetico" con "scollamento della dinamica operativa". Rilievi, ha attaccato Cesetti, "sovrapponibili con quello che abbiamo sempre sostenuto"; l'esponente dem non ha esitato a definire la vicenda Atim uno "scandalo". Nel mirino dem varie operazioni dell'Atim, definita un "carrozzone politico", come quella connessa alla gestione dei voli di continuità con Aeroitalia e la questione del contratto di promozione. Il Pd contesta anche le indicazioni di Atim nel contraddittorio con la Corte dei Conti sulla presenza in sede di "quattro dipendenti", e ha mostrato anche un video della sede completamente vuota: la spesa di circa 22mila euro annui per affittare la sede in Camera di Commercio, dicono, citando la Corte, è "priva di giustificazione".
Altro motivo di forte critica dem, in particolare segnalato dal vice presidente del Consiglio regionale Maurizio Mangialardi, riguarda "l'addendum" al contratto stipulato con l'ex ct Roberto Mancini, in riferimento a promozione in Paesi Extra-Ue per circa 300mila mila euro che verrà conferito a tre istituzioni benefiche: il Pd sostiene che dopo il passaggio dell'ex ct alla panchina dell'Arabia saudita il contratto avrebbe dovuto essere risolto e che non si potevano stornare in beneficenza le somme "senza che fosse stato stipulato un atto pubblico".
Il consigliere Antonio Mastrovincenzo si è soffermato sulla "mancanza di asseverazione dell'organo di revisione sulle posizioni di Atim nei confronti della Regione", mentre Carancini ha ricordato, in chiave critica, il bando Atim per i Comuni del cratere sismico "pubblicato il 10 agosto e chiuso il 22 agosto 2023".
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