Si chiama "Vallesina per la pace" il
patto di comunità stretto da numerosi Comuni della provincia di
Ancona, con impegni condivisi per assumere "il tema della pace
come orientamento e guida dell'azione comune". L'accordo è stato
firmato sabato 26 ottobre presso il Comune di Jesi, in occasione
della Giornata di mobilitazione nazionale contro le guerre
indetta da Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace
e i diritti umani, Fondazione PerugiAssisi, rete delle
Università per la pace e numerose organizzazioni della società
civile.
"Ogni giorno - si legge nel patto - le città devono affrontare
questioni che vanno ben oltre il proprio territorio: non solo
guerre, ma cambiamento climatico, crisi economica, migrazioni,
piccola e grande criminalità, violenza generalizzata, violazione
dei diritti, sicurezza. Le nostre città sono dunque un continuo
esperimento di gestione della complessità e del conflitto che
deve assumere la forma di cantiere di pace".
Nel documento sottoscritto, sindaci e loro delegati si
impegnano "a costituire una Consulta per la pace territoriale
con la partecipazione di Enti e realtà associative che abbiano
al centro la cultura della pace, dei diritti umani e della
solidarietà tra i popoli; a scegliere la nonviolenza quale forma
su cui calare le decisioni, le relazioni, le azioni individuali
e collettive; a mettere in rete le rispettive iniziative per
condividere le risorse e potenziarne l'efficacia a prendere atto
della interdipendenza tra pace e sicurezza: sicurezza nella
città, sicurezza sociale, nelle strade, nei quartieri, negli
ambienti di lavoro; a costruire nei nostri territori altrettanti
cantieri di pace".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA