"Davvero non si capisce quale sia
stato il senso di aver voluto dedicare una seduta del consiglio
regionale all'alluvione del 2014". Lo ha detto la capogruppo
regionale del Pd Anna Casini, intervenendo in aula durante il
dibattito sugli eventi alluvionali di dieci anni fa. "Una
decisione imposta dal presidente Acquaroli - attacca la
capogruppo dem - alla sua stessa maggioranza, la quale peraltro
non aveva mai avanzato una simile proposta, che sa tanto di
infantile ripicca alla giusta e legittima richiesta del Pd di
una dibattito sulla situazione nei territori colpiti dagli
eventi alluvionali del 2022".
"Basti dire che nel 2014 nessuno degli attuali componenti
della giunta e del Consiglio regionale sedeva nei banchi della
Regione Marche. - prosegue Casini - Allora è evidente che questa
forzatura del presidente, in un certo senso anche
antidemocratica, ha avuto un solo obiettivo: spostare
l'attenzione dalla inefficacia della sua azione
politico-amministrativa, che in due anni ha dato ben poche
risposte ai cittadini, sia sul piano dei ristori che su sul
piano della mitigazione del rischio idrogeologico. Non è un
caso, del resto, che la Regione Marche è dovuta ricorrere a una
società esterna per utilizzare i 400 milioni di euro stanziati
dal piano per la realizzazione delle opere strutturali e
infrastrutturali erogato del commissario e rimasti intonsi.
Dimostrazione plastica della incapacità di Acquaroli di
utilizzare le somme e di mettere a terra i progetti previsti dal
2022 a oggi".
"La pretestuosità della discussione imposta oggi dal
presidente Acquaroli - afferma ancora Casini - è scritta nella
storia recente del presidente. Durante l'alluvione del 2014
Acquaroli era consigliere regionale, ma malgrado ciò non esiste
alcun atto a sua firma in merito a quei drammatici fatti; dal
giugno 2014 a giugno 2018 è stato sindaco di Potenza Picena e
anche in questo caso non ci risulta si sia mai interessato alle
questioni dell'alluvione; nel 2015 si è candidato presidente
della Regione Marche e non ha mai detto detto nulla sul tema;
nel marzo 2018 è stato eletto in Parlamento, ma anche in questa
sede non risultano suoi atti o interventi. Non suona strano a
nessuno che solo oggi il presidente abbia sentito l'esigenza di
tornare indietro nel tempo di un decennio? Sarebbe stato di gran
lunga meglio se fosse venuto a raccontarci cosa ha fatto lui
negli ultimi quattro anni per la messa in sicurezza del nostro
territorio".
"Acquaroli - conclude la capogruppo del Pd - sa bene che con
la farsa odierna è riuscito soltanto a guadagnare una settimana
di tempo. Perché le risposte che non ha saputo o non ha voluto
dare oggi, le dovrà dare la prossima settimana, quando
finalmente, anziché guardare a quanto successo dieci anni fa,
discuteremo di ciò che si è fatto, o meglio non si è fatto,
rispetto all'alluvione del 2022".
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