L'Accordo firmato oggi in Comune ad
Ancona per la rigenerazione di immobili pubblici si inserisce
nell'indirizzo strategico del Ministero dell'Economia e delle
Finanze che individua come prioritarie le azioni di recupero
funzionale degli immobili pubblici, la loro restituzione alla
vita attiva delle comunità, per rispondere alle esigenze
logistiche delle Pubbliche amministrazione e ai fabbisogni del
territorio, inclusa la necessità di far fronte alle nuove
dimensioni dell'abitare attraverso strumenti di partenariato e
concessioni di valorizzazione. Il Piano prevede un primo
portafoglio immobiliare di undici beni: otto di proprietà dello
Stato e tre di proprietà comunale. I beni immobili statali
considerati sono: la Ex Caserma Stamura nel cuore del Parco del
Cardeto, un tempo Convento dei Cappuccini e successivamente
caserma militare che sarà trasformata in un centro
polifunzionale. La riqualificazione prevede l'integrazione di
funzioni pubbliche, spazi espositivi nei sotterranei e aree
aggregative tramite partenariato pubblico-privato, con
ristoranti, bar, auditorium, sala convegni e foresteria. L'ex
Faro Capuccini sul Colle dei Cappuccini, nel Parco del Cardeto,
costruito nel 1859 per illuminare le rotte delle navi dirette al
porto di Ancona. Dopo il suo abbandono nel 1965, il faro è stato
restaurato nel 2000 e riaperto al pubblico. Prevista la
realizzazione di sale espositivo-museali e spazi di socialità
attraverso il partenariato pubblico-privato. Un luogo
identitario che continua a orientare il futuro della città. C'è
poi l'ex Monastero Santa Palazia sul Colle Guasco, vicino al
centro storico di Ancona, fondato nel 1590 come luogo di
preghiera. Dopo essere stato chiuso nel 1810, nel 1827 fu
trasformato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, per poi
essere destinato a sede di detenzione nel 1864. Il complesso fu
distrutto dal terremoto del 1972, lasciando solo tracce della
sua storia. Oggi l'area archeologica inserita all'interno del
comprensorio del Guasco San Pietro è destinata a verde
attrezzabile con percorsi pedonali e parcheggi. C'è poi
l'edificio di proprietà dell'Agenzia del Demanio che sarà
trasformato in uno smart building, con un focus su efficienza
energetica, sicurezza antisismica e tecnologie sostenibili.
Oltre a ospitare la sede della Direzione Regionale Marche
dell'Agenzia del Demanio, l'immobile avrà anche spazi dedicati
al coworking. Non si tratta solo di una riqualificazione, ma di
un modello di innovazione che unisce funzionalità, sostenibilità
e modernità. Questo progetto restituirà valore al patrimonio
pubblico e offrirà un ambiente di lavoro all'avanguardia, pronto
per le sfide future. Un altro intervento è per il Parco "La
Cittadella" nel quartiere Capodimonte, sulla sommità del Colle
Astagno. Un capolavoro dell'architettura rinascimentale
progettata da Antonio da Sangallo nel 1532. Il Parco della
Cittadella, che si estende nell'antico campo trincerato,
conserva tracce del suo passato militare, come i camminamenti e
la polveriera napoleonica. Oggi, il parco offre percorsi
sportivi, un'area giochi e un bar, ed è accessibile al pubblico.
La Cittadella è un luogo che unisce storia, natura e
inclusività, e un punto di incontro, svago e cultura per la
città. C'è poi l'ex Forte Garibaldi, costruito nel 1861,
un'altura e la sua forma pentagonale ne attribuiva un'importante
funzione difensiva. Danneggiato durante la Seconda Guerra
Mondiale, il forte cambiò nome nel periodo della Repubblica e
mantenne un ruolo strategico fino agli anni '80. Oggi, diviso
tra spazi privati e aree del Ministero della Cultura, il forte è
valorizzato con percorsi didattici e iniziative per promuovere
il patrimonio storico e culturale della città. Ancona,
nell'elenco figura l'ex edificio Capitaneria di Porto
Situato sul molo Santa Maria, all'interno del porto storico di
Ancona, edificio un tempo sede della Capitaneria di Porto.
L'immobile, ora inutilizzato, sarà oggetto delle valutazioni dei
soggetti competenti, coinvolti nell'accordo, ai fini della sua
valorizzazione nel contesto del nuovo Piano regolatore portuale.
Si aggiunge la ex Sede Inps, edificio di 6.000 mq, tra il centro
storico e il Passetto, che sarà riqualificato per ospitare la
Corte d'Appello e altri servizi del ministero della Giustizia,
con l'obiettivo di ridurre i fitti passivi. Qui è previsto
l'acquisito dall'Agenzia del Demanio con fondi ministeriali, e
diventerà la nuova cittadella giudiziaria di Ancona. Questa
trasformazione mira a migliorare l'efficienza dei servizi e a
restituire un importante spazio istituzionale alla città.
I tre immobili di proprietà del comune inseriti nel Patto
sono l'ex Centrale del Latte, complesso, inaugurato nel 1955 per
la pastorizzazione e vendita al dettaglio del latte, comprende
cinque fabbricati industriali della metà degli anni '50, con una
superficie totale di 4.430 mq. Oggi parte degli edifici è
occupata da associazioni locali di volontariato. Il progetto, in
considerazione della vicinanza al polo ospedaliero regionale di
Torrette, prevede una riqualificazione, anche in partenariato
pubblico-privato, con un mix funzionale che include servizi
universitari e per l'istruzione, residenze universitarie,
housing sociale. L'utilizzo mira a ottimizzare lo spazio per
rispondere alle esigenze abitative e di servizio della città
capoluogo. C'è poi l'ex Mattatoio, di circa 2000 mq, un tempo
adibito al macello del bestiame e attualmente parzialmente
occupato da associazioni culturali, sarà riqualificato per
diventare un centro civico/commerciale di quartiere. Il progetto
prevede un intervento urbanistico per il recupero degli edifici
con caratteristiche di archeologia industriale. Inoltre, potrà
essere realizzato un parcheggio funzionale per la mobilità a
livello urbano. L'obiettivo è valorizzare l'area e renderla un
punto di riferimento per la comunità cittadina. Infine il
Casermaggio nel Parco del Cardeto. Il complesso di edifici
diroccati, con una superficie di 1.100 mq, era originariamente
destinato a laboratori per la preparazione delle polveri da
parte degli artificieri, integrandosi con la vicina Polveriera
di Castelfidardo. Attualmente inutilizzata, l'area offre un
grande potenziale per il suo recupero che valorizzi la sua
identità storica e favorisca un'integrazione più funzionale con
i servizi già esistenti all'ingresso del Parco del Cardeto e la
adiacente facoltà di Economia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA