"La decisione del Ministro Adolfo
Urso di avviare una concertazione per affrontare le conseguenze
della chiusura della Giano S.r.l., annunciata da Fedrigoni
Group, è di cruciale importanza. Riconosce non solo il valore di
un marchio con oltre 750 anni di storia, ma anche il significato
della sua forza lavoro e del territorio, duramente colpito da
crisi economiche negli ultimi quindici anni". Queste le parole
dell'assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, al termine di una
giornata dedicata a incontri preliminari con l'azienda e i
sindacati, in relazione alla decisione di Fedrigoni S.p.A. di
uscire dal proprio business della società della Giano S.r.l.,
costituita nel novembre 2022, con i conseguenti 195
licenziamenti che ne deriveranno (174 lavoratori dipendenti e 21
somministrati), entro il 31 dicembre di questo anno.
La scorsa settimana il presidente della Regione Marche Francesco
Acquaroli, insieme all'assessore Aguzzi, aveva indirizzato una
lettera al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo
Urso, sollecitando una convocazione urgente di un tavolo di
concertazione, nella quale si evidenziava la crescente
preoccupazione per il distretto di Fabriano, già segnato da
diverse crisi aziendali.
Nella mattinata odierna il Ministro Urso ha comunicato che nelle
prossime ore, da parte degli uffici ministeriali, sarà convocata
una riunione di approfondimento in sede nazionale, come da
richiesta della Regione, dei sindacati e del territorio.
"L'azienda ha espresso la volontà di chiudere la Giano S.r.l. a
causa della crisi nel settore della carta per ufficio che viene
lì prodotta", ha spiegato Aguzzi. "Tuttavia, ha anche
manifestato l'intenzione di rimanere operativa nel fabrianese,
consolidando le proprie attività orientate alla produzione di
carta da disegno per uso scolastico e artistico, con la
possibilità di riassorbire parte dei dipendenti a rischio
esubero. La Regione si impegna a supportare le richieste
sindacali, attraverso incontri congiunti con l'azienda,
interventi per la riconversione del personale e dell'attività,
nonché l'attivazione di corsi di formazione. È fondamentale
sottolineare che la crisi della Giano non interessa solamente i
195 dipendenti, ma coinvolge anche un ampio indotto, che
comprende settori come il trasporto e la logistica".
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