"Silvetti sbaglia, la promozione
turistica non può essere anteposta alla tutela del territorio".
Lo afferma il vicepresidente dell'Assemblea legislativa delle
Marche, Maurizio Mangialardi (Pd) che presenta un'interrogazione
alla giunta regionale per chiedere il "ripristino delle piante
abbattute e un impegno affinché quanto avvenuto non si ripeta".
"Il sindaco Silvetti sbaglia: - scrive l'esponente dem - la
promozione dell'immagine della città va sicuramente bene, ma non
può e non deve essere anteposta alla tutela del territorio.
Anzi, le due cose non possono essere neppure messe sullo stesso
piano. Lo so per esperienza, perché durante i miei dieci anni da
sindaco a Senigallia, la Spiaggia di Velluto è stata più volte
palcoscenico di importanti produzioni cinematografiche;
tuttavia, mai è stato permesso che l'allestimento di un set
comportasse l'alterazione permanente o addirittura il
danneggiamento del patrimonio paesaggistico o culturale".
"E poi, è francamente discutibile che l'abbattimento di
alberi in un'area tutelata - prosegue - sia stato autorizzato
solo per girare poche scene del film, specialmente se, come
suggerito dal circolo Pungitopo di Legambiente, tali esigenze
artistiche potevano essere soddisfatte con l'impiego di
tecnologie 3D. Forse anche la società cinematografica avrebbe
dovuto mostrare maggiore sensibilità, perché se è vero che da un
lato il film gioverà sicuramente alla promozione turistica di
Ancona, dall'altro Portonovo rappresenta un indubbio valore
aggiunto per la produzione. E ciò richiede rispetto da parte di
tutti".
L'esponente del Pd "non è convinto neppure degli interventi
di ripristino promessi dal Comune di Ancona e dall'Ente Parco".
"Il presidente Acquaroli - continua Mangialardi - venga in
Consiglio regionale a spiegare come l'Ente Parco e il presidente
Conte da lui nominato abbiano potuto permettere tutto ciò e se
sia stato espresso il parere in merito al taglio degli alberi da
parte della Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari
dell'Arma dei Carabinieri. Ma soprattutto vogliamo sapere come
si intende rimediare al danno creato. Io credo che occorra
subito l'immediato ripristino delle piante abbattute e adeguate
compensazioni, ma serve anche un impegno chiaro da parte della
Regione Marche e del Comune di Ancona affinché quanto accaduto
non si ripeta più".
"Non vorrei che dietro questo sfruttamento mediatico di
Portonovo si celino altri intenti, - conclude il vice presidente
del Consiglio regionale - tra cui quello di stravolgere la sua
identità naturalistica e largamente incontaminata per progettare
qualcosa di sempre più esclusivo e lucroso a vantaggio di pochi,
che inevitabilmente porterebbe a sottrarre agli anconetani la
loro perla".
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