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In evidenza
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In collaborazione con Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura
"La meraviglia" di Sonia Antinori,
nuova produzione della compagnia teatrale Malte, debutta in
prima nazionale al Maddalena Centro Arti Performative di Pesaro
nell'ambito delle iniziative di Pesaro - Capitale italiana della
cultura 2024, la sera di venerdì primo novembre (ore 21).
Carla Manzon, grande personalità del teatro italiano e
storica collaboratrice di Malte, si fa interprete di una
"narrazione che trascende il tempo e lo spazio. Attraverso la
sua voce intensa, dà vita a un poemetto visionario, dove lo
stupore e la curiosità insiti nell'animo umano si fondono in una
ricerca senza confini del sapere". La capacità di meravigliarsi,
suggerisce il testo, è il motore che consente a ogni individuo
di esplorare nuovi mondi, oltrepassando i limiti della
conoscenza e della ragione. In scena, accanto a Carla Manzon,
Tommaso Girardi (con Giacomo Benvenuto e Marco Papparotto
componente del collettivo I Fidanzati della Morte).
La regia di Ruggero Franceschini proietta questa dimensione
poetica in una realtà contemporanea e futuribile, dove la
scienza assume tratti alchemici e postumani. Un fascino antico
permea la narrazione, intrecciandosi con la visione attuale e le
nuove prospettive del futuro. Il suo approccio registico,
creativo poliedrico attento alle estetiche del contemporaneo,
traduce un testo di stampo classico, con la sua andatura in
versi sciolti, in una rapsodia fantascientifica, in cui
l'affioramento di modelli cinematografici permette un inatteso
percorso tra i generi: dal giallo al fantasy, passando per
l'horror e il romanzo di formazione. Lo spettatore è confrontato
con una tempesta di stimoli che evocano atmosfere in continua
trasformazione, per un viaggio immaginifico che sfonda i
parametri narrativi per farsi onda visionaria. Il tappeto sonoro
creato da "I Fidanzati della Morte" a partire da prime
sperimentazioni con AI e disegnato live da Tommaso Girardi è il
mezzo di un'esperienza che nutre un immaginario sinestetico e
stabilisce con lo spettatore un patto che sospende una puntuale
decodifica cognitiva, aprendo spazio alla dimensione emotiva.
"Il regista sembra esplodere il concetto di complessità in
questo racconto in cui natura, scienza e tecnologia palesano un
nuovo umanesimo digitale, reso magistralmente
dall'interpretazione di Carla Manzon - sottolinea l'autrice
Sonia Antinori -. L'attrice, forte dell'esperienza con alcuni
maestri della ricerca teatrale di fine Novecento (Kantor, Salmon
e Castri in primis) si fa tramite di un teatro in cui la parola
è impulso primario dell'intera esperienza estetica. Il cesello
con cui porge la storia della bambina magica - legata da
un'affinità elettiva a un grande studioso della natura nello
sfondo storico seicentesco - ci spinge a interrogarci sul senso
dell'avventura umana, sui suoi limiti e le sue infinite
possibilità".
In collaborazione con Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura
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