Il centro storico di Visso si avvia
alla sua ricostruzione. Dopo 8 anni dal sisma del 2016,
l'amministrazione comunale - superate le varie criticità
burocratiche - ha delineato l'iter che porterà al recupero di
uno dei borghi più belli dell'Appennino marchigiano. La
morfologia territoriale particolarmente difficile su cui sorge
il centro di Visso ha suggerito al Comune, guidato dal sindaco
Gian Luigi Spiganti, di perimetrare tutti gli edifici contenuti
in quello che viene chiamato Settore A - dove insiste anche
Palazzo dei Priori - così da procedere alla loro ricostruzione e
riparazione attraverso un unico cantiere.
Da qui la necessità di dare vita a un Consorzio di secondo
livello che avrà come finalità quella di coordinare tutti gli
interventi di recupero degli immobili perimetrati del centro
storico, con "l'obiettivo di ridurre i tempi di progettazione e
presentazione delle autorizzazioni necessarie", spiega il
consigliere comunale Filippo Sensi.
Se la ricostruzione del centro storico è attesa sia dagli
abitanti di Visso che dai turisti che negli anni pre-terremoto
raggiungevano la località montana, è altrettanto importante la
ricostruzione della vicina frazione di Villa Sant'Antonio, se
non altro perché è la principale porta di accesso al cittadina.
"La ricostruzione di Villa Sant'Antonio - sottolinea Sensi -
riveste una particolare importanza sotto il profilo della
sicurezza del tratto stradale regionale 209 Valnerina, che
attraversa il centro abitato e per il quale è necessario
pianificare un intervento di riduzione complessivo della
vulnerabilità al fine di garantire maggiori livelli di sicurezza
e accessibilità al territorio di Visso e ai comuni montani
circostanti".
Proprio nel cuore della frazione la viabilità si fa
particolarmente complessa soprattutto se due mezzi pesanti si
trovano a transitare contemporaneamente quel tratto. "Per
superare una volta per tutte l'annoso problema - spiega ancora
Sensi - l'amministrazione comunale ha deciso per l'allargamento
della attuale sede stradale, da ottenersi mediante la
delocalizzazione obbligatoria degli edifici danneggiati posti in
adiacenza dell'attuale tracciato e l'esproprio di quello agibile
presente".
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