Ripensare, riciclare, ri-costruire
è la filosofia che sottende il progetto della startup fondata
nel 2018 da Roberto Cognoli, Marco Galasso e Giovanni Marinelli,
che, attraverso tecnologie avanzate di stampa 3D, recupera,
rilavora e rigenera le macerie del cratere del terremoto del
2016, dando loro nuova vita in chiave di sostenibilità,
territorialità, identità di comunità, nella valorizzazione della
tradizione, con l'orizzonte proiettato nel futuro.
Presentato negli spazi del nuovo lab all'interno del
complesso industriale dell'impresa edile Panichi di Ascoli
Piceno il progetto Centauroos. I fondatori, gli architetti
Roberto Cognoli, Marco Galasso e Giovanni Marinelli, hanno
spiegato le tecnologie impiegate, l'intento di combinare la
tecnica di costruzione tradizionale con metodi di produzione
avanzati e la realizzazione di una serie di elementi frutto di
rilavorazione di macerie con la stampa 3D modulari componibili
personalizzabili assemblabili e riutilizzabili per un nuovo modo
di costruire e ricostruire. Di rilievo nella progettualità la
salvaguardia dell'identità territoriale e di comunità dei
borghi, soprattutto quelli colpiti dagli eventi sismici del
2016.
Ha parlato di sostenibilità dei processi, delle scelte e
degli sviluppi aziendali, Stefano Panichi che ha condiviso il
progetto di Centauroos a tal punto da diventarne parte, aprendo
il discorso sulle molteplici potenzialità nel campo
dell'edilizia, dell'arredo urbano e del design e anticipando che
già a breve sarà possibile vedere una prima realizzazione nel
centro storico di Ascoli Piceno, risultato di una commessa
ottenuta dal Consorzio San Domenico nell'ambito del PINQUA
Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare: una
panchina con un totem informativo, realizzata grazie alla
collaborazione che Centauroos ha avviato con il designer Ernesto
Cesario.
Totale il supporto e l'affiancamento al progetto sia da parte
dell'Università degli Studi di Camerino, in particolare della
Scuola di Architettura e Design Unicam SaadAAD, espresso dai
docenti Roberto Ruggiero e Federica Ottone e dell'Università
Politecnica delle Marche con la docente Valeria Corinaldesi. È
emerso con forza il concetto di filiera, filiera di risorse,
filiera di materiali, filiera di testi.
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