Dal primo settembre il Cas
(Contributo di autonoma sistemazione) diventa Contributo per il
disagio abitativo finalizzato alla ricostruzione. Dopo la
decisione del Governo di affidarne la gestione alla Struttura
commissariale sisma 2016, la Cabina di coordinamento sisma,
presieduta dal commissario Guido Castelli, ha raggiunto l'intesa
sull'ordinanza che ne regola il funzionamento.
L'ordinanza riguarda quindi il contributo destinato ai nuclei
familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta o
gravemente danneggiata in conseguenza degli eventi sismici che
hanno già richiesto il contributo per gli interventi di
ricostruzione. La misura di assistenza abitativa, al contrario
del precedente Cas, non è riconosciuta ai soggetti che alla data
degli eventi sismici dimoravano in un'unità immobiliare condotta
in locazione, con esclusione degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica.
Il contributo è riconosciuto anche ai nuclei familiari la cui
abitazione deve essere sgomberata per l'esecuzione di interventi
di ricostruzione limitatamente alla durata del cantiere. La
dichiarazione circa la permanenza dei requisiti va resa da parte
delle famiglie interessate entro il 31 marzo di ogni anno
mediante la piattaforma informatica. Le risorse necessarie, 34
milioni di euro, saranno trasferite entro il 15 agosto 2024 dal
Dipartimento della Protezione civile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA