di Nina Fabrizio
Sono circa 1200 i cantieri della
ricostruzione post sisma, tra edifici pubblici ed edifici di
culto, coinvolti nel protocollo d'intesa sottoscritto oggi in
Via Arenula dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal
Commissario straordinario di governo per il sisma 2016, il
senatore Guido Castelli, dal Presidente della Conferenza
episcopale italiana, il card. Matteo Zuppi, dal Presidente
facente funzioni dell'Anci, Roberto Pella e dal Presidente
nazionale dell'Ance, Federica Brancaccio.
L'iniziativa ha lo scopo di rafforzare le opportunità lavorative
in favore della popolazione detenuta delle regioni di Abruzzo,
Lazio, Marche, Molise e Umbria, ma, più in generale, spiega il
ministro Nordio ,di perseguire "il fine rieducativo della pena e
il reinserimento sociale dei detenuti", "obiettivo primario del
governo". "Per noi - aggiunge - non si tratta soltanto di
perseguire quello che è un dovere costituzionale sancito
dall'articolo 27 della nostra Carta, ma è un impegno morale a
cui lavoriamo ogni giorno attraverso una strategia di interventi
quanto più ampia per favorire e incrementare le opportunità di
lavoro in favore della popolazione detenuta".
Sulla stessa lunghezza d'onda, il presidente della Cei.
"Questo Protocollo - osserva nella sala Livatino del ministero -
ha una doppia valenza: da una parte dà la possibilità ai
detenuti di lavorare, restituendo loro dignità e aprendo
orizzonti di futuro. Ed è significativo che questa rinascita
parta proprio dai cantieri della ricostruzione, in territori
feriti ma desiderosi di ricominciare. Dall'altra parte, ricorda
che il carcere è per la rieducazione e la riparazione, mai solo
punitivo. In questo senso, le pene alternative aiutano a
garantire umanità e a favorire il reinserimento nella società:
questo Protocollo, investendo sul lavoro dei detenuti, è un
passo concreto verso l'obiettivo ambizioso della recidiva zero".
Presenti alla firma anche il vice ministro, Francesco Paolo
Sisto, e i sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle
Vedove e Andrea Ostellari.
Saranno 35 gli istituti penitenziari interessati dal progetto,
tutti presenti nelle province di Fermo, Teramo, L'Aquila,
Perugia, Spoleto, Ancona, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata e
Pescara. I cantieri coinvolti, diversi in località "simbolo"
come Amatrice, Arquata e Castelluccio di Norcia, saranno pronti
a partire dal 2025. Al momento non ci sono stime sul numero dei
detenuti, anche donne, che effettivamente parteciperanno,
dipenderà dalle autorizzazioni rilasciate dai magistrati di
sorveglianza.
"Dopo le prime false partenze - rivendica intanto il Commissario
Castelli -, finalmente siamo riusciti ad imprimere un cambio di
passo. Il 95% delle circa 3.500 opere pubbliche finanziate è
stato avviato. Complessivamente i cantieri privati fino ad oggi
autorizzati sono stati oltre 20 mila e, di questi, sono più
della metà quelli già conclusi. I progetti di riparazione
approvati degli oltre 1.200 edifici di culto lesionati dal sisma
hanno superato la soglia del 50% del totale".
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