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Sisma, 'Non basteranno altri 10 anni per ricostruire tutto'

Sisma, 'Non basteranno altri 10 anni per ricostruire tutto'

Viaggio nei borghi del Maceratese. Al via lavori centro Camerino

MACERATA, 25 ottobre 2024, 14:21

Redazione ANSA

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(di Gianluigi Basilietti) "Non basteranno altri dieci anni per completare la ricostruzione dei nostri borghi e delle nostre case". Ne è convinta la gente di Visso, Ussita, e Castelsantangelo sul Nera, paesi alle pendici dell'Appennino marchigiano, in provincia di Macerata, che nel 2016 vennero devastati dai terremoti del 26 e 30 ottobre. A ridosso dell'ottavo anniversario da quelle terribili scosse, tanto da toccare i 6,5 gradi di magnitudo, l'ANSA è tornata a visitare i tre minuscoli centri montani, incontrando giovani, pensionati, commercianti, operai delle ditte incaricate alla ricostruzione.
    Otto anni dopo tante cose sono cambiate. A iniziare dai sindaci che non sono più gli stessi di allora, ma ad essere profondamente mutata è anche la socialità e l'economia di quei luoghi si ritrovano intristiti e impoveriti. Sono invece rimasti tali e quali ai primi giorni post sisma i centri storici, ancora completamente sconquassati. La ricostruzione, soprattutto degli edifici privati, è avviata da tempo fuori dalle cinte murarie dei borghi e in alcuni casi, come a Visso, di gru se ne vedono molte. Ma nel cuore più intimo dei tre centri ci sono soltanto pareti squarciate e tetti crollati. Tutto è fermo a quel maledetto ottobre, tanto che all'interno delle case distrutte si possono ancora scorgere mobili, letti e vestiti appesi. Ultimi istanti di vita vissuta da centinaia, migliaia di famiglie poi costrette a fuggire dalle proprie abitazioni per trovare riparo lontano dalle loro terre natie.
    Qualche luce arriva da Camerino, una delle più grandi zone rosse: "la ricostruzione del centro storico è avviata, dopo anni difficili finalmente abbiamo intrapreso la strada giusta", racconta, il sindaco Roberto Lucarelli. "Il centro storico - spiega - sarà recuperato in tre fasi, la prima per parte più perimetrale vede presentati tutti e 68 i progetti che porteranno al restauro di 130 edifici". "Dei 68 progetti il 60% sono già decretati e i lavori inizieranno a breve".
    Nei borghi del cratere si respira però amarezza e preoccupazione che i tempi per ricostruire si dilatino ancora.
    "Molte persone non sono più tornate, si sono rifatte una vita sulla costa, chi a Civitanova Marche, chi a San Benedetto del Tronto", racconta un operaio di Visso, seduto al tavolo di un bar della nuova piazza. "Siamo rimasti in pochi e il timore è che resteremo sempre meno", rincara la dose Maria Grazia, da dietro la cassa della sua tabaccheria di Ussita. "Per rivedere il paese ricostruito serviranno più di dieci anni, anche perché se dopo otto siamo ancora messi così...", dice la commerciante.
    "Ci sono stati tanti problemi in questi anni, - aggiunge - a iniziare dalla burocrazia che a volte ha fatto più danni del terremoto stesso". La considerazione fa annuire con la testa Luisa, residente a Visso: "Qualcosa si sta muovendo, ma abbiamo passato anni bui e comunque ci vorrà ancora tanto, tanto tempo prima di rivedere tutto ricostruito".
    Al punto che c'è anche chi è convinto che "Castelsantangelo come era prima io non lo rivedrò", dice un anziano sull'ottantina del posto. Chi pone l'accento sulle difficoltà sociali ed economiche di queste terre è Chiara Caporicci, presidente dell'associazione "Casa" di Ussita che dal 2016, assieme ad altri volontari, cerca di animare la comunità locale con eventi e iniziative: "Qui - spiega - non c'è solo da ricostruire le abitazioni, ma un'intera comunità e un nuovo tessuto imprenditoriale capace di creare posto di lavoro".
   
   

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