"Nell'università del Molise
oggi le nostre studentesse e i nostri studenti si formano in
condizioni ottimali per numero di docenti e disponibilità di
strutture e apparecchiature. Senza il numero chiuso questo
rapporto sarebbe fatalmente destinato a incrinarsi". Così,
interpellato dall'ANSA, il rettore dell'università del Molise,
Luca Brunese, sul possibile stop ai test per l'accesso a
Medicina: si entrerà dopo un semestre ad accesso libero, al
termine del quale verrà stabilita una graduatoria nazionale
tenendo in considerazione gli esami fatti che saranno uniformi
per tutti. "Corollario di questa iniziativa - ha spiegato -
potrebbe essere il naturale calo di interesse che potrebbe
registrarsi per i corsi di studio delle professioni sanitarie, a
cominciare da Scienze Infermieristiche, che in Unimol regge, ma
che altrove già adesso mostra grandi segni di sofferenza. Al
Servizio sanitario nazionale - ha aggiunto - servono infermieri
ancora di più che medici. Seguiremo con la massima attenzione
l'iter normativo della proposta di riforma e la sua evoluzione
legislativa, non per alzare muri con il Ministero, ma pronti
alla massima collaborazione, continuando a perseguire nel nostro
Ateneo i riconosciuti standard qualitativi nella formazione dei
futuri medici. Come Conferenza dei Rettori - ha ricordato
Brunese - abbiamo motivato i punti della riforma dell'accesso a
Medicina che sollevano più di qualche perplessità. C'è
sicuramente un problema di sostenibilità finanziaria,
strettamente collegata alla qualità della formazione, che senza
il numero chiuso potrebbe essere meno garantita".
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