"Le ore, i giorni,
il nodo alla gola che ti prende è lo stesso di quei giorni, di
22 anni fa. Ricordare è un dovere, portare avanti la memoria dei
nostri bimbi che sono deceduti nel crollo della Jovine è un
dovere morale, etico. Mi tornano sempre alla mente le parole
dell'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che
disse:Non siamo stati in grado di proteggerli".
Così il sindaco di San Giuliano di Puglia Antonello Nardelli,
oggi, nel Parco della Memoria, a conclusione della Giornata del
ricordo dedicata alla commemorazione dei 27 bambini e della
maestra Carmela Ciniglio, morti il 31 ottobre del 2002 nel
collasso dell'edificio della elementare.
Ventidue anni dopo, il dolore è sempre lo stesso per la comunità
che, questa mattina, si è riunita nel cimitero del paese dove si
è aperta la cerimonia alla presenza di tutte le autorità civili
e militari.
"Purtroppo, quelle parole, ancora oggi, a distanza di 22 anni,
risultano tragicamente realistiche - prosegue il primo cittadino
- se consideriamo che, dopo la tragedia nella nostra comunità,
ce ne sono state altre. Pensiamo al nostro vicino Abruzzo,
all'Aquila. Il dovere: morale, etico nei confronti dei nostri 27
angeli e della loro maestra è quello di ricordare alle
istituzioni, alla politica, a chi può fare che: deve fare
affinché tragedie come questa non accadano più".
Sulla questione sicurezza, Nardelli sottolinea come ci sia
ancora molto da fare. "Purtroppo si stimano in 20 mila gli
edifici scolastici su territori classificati sismici e solo il
20% di questi è stato messo in sicurezza da un punto di vista
strutturale - conclude -. La strada da fare c'è, è ancora
lunga, ma questo tocca alla politica, alle istituzioni. Le
parole che si pronunciano in una giornata importante come questa
devono essere poi seguite da fatti concreti".
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