La normativa europea sul ripristino
della natura scuote profondamente la maggioranza di governo in
Austria, che rischia una crisi di governo ed elezioni
anticipate. Pomo della discordia a Vienna è stata l'approvazione
della legge Ue da parte del ministro dell'Ambiente Leonore
Gewessler (Verdi), dei Verdi, che è così entrata in collisione
con il Partito popolare austriaco (Övp), la formazione
maggioritaria della coalizione, che ha annunciato che presenterà
un ricorso di annullamento presso la Corte di Giustizia dell'Ue
contro il sì di Gewessler. Inoltre, il segretario generale
dell'Övp Christian Stocker ha dichiarato che il partito
presenterà una denuncia penale per abuso d'ufficio contro la
ministra Gewessler. Secondo Stocker, Gewessler avrebbe agito
"illegalmente e consapevolmente contro le chiare linee guida del
Corte Costituzionale" e "contro la Costituzione" con la sua
approvazione dell'ordinanza di rinaturalizzazione. L'Övp ritiene
che la ministra abbia ignorato le disposizioni di legge e chiede
che renda pubblici i "rapporti privati" su cui si è basata. Dal
canto suo, Gewessler ha affermato che la sua coscienza le ha
dettato di votare a favore della legge sul ripristino della
natura, in quanto sono necessarie "decisioni coraggiose" per il
bene delle generazioni future. Il suo partito, i Verdi, l'ha
sostenuta in questa decisione. La Cancelleria federale austriaca
ha annunciato che presenterà un ricorso di annullamento presso
la Corte di Giustizia dell'Ue, affermando che il voto di
Gewessler "non corrisponde alla volontà nazionale e non poteva
quindi essere espresso in conformità con la Costituzione". La
crisi di coalizione arriva in un momento delicato, con i partner
di governo che si accusano reciprocamente di agire al di sopra
della legge. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se
la coalizione riuscirà a superare questa profonda divisione.
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