La revisione della dottrina militare
della Bielorussia, che specifica anche la posizione del Paese
sull'uso di armi nucleari, si è resa necessaria perché "la sfida
tra l'Ovest e l'Est è entrata in una fase calda". Lo ha detto il
ministro della Difesa, Viktro Khrenin. La situazione geopolitica
in Europa ha subito "significativi cambiamenti", ha sottolineato
Khrenin, citato dall'agenzia russa Ria Novosti, spiegando i
motivi per i quali in una seduta di due giorni fa del Consiglio
di Sicurezza nazionale è stata discussa una nuova versione della
dottrina militare. Tra i punti principali, ha sottolineato, vi
sono l'esplicita individuazione dei Paesi da cui vengono le
maggiori minacce e la posizione di Minsk sull'uso di armi
nucleari tattiche. La Bielorussia ha rinunciato nel 1994
all'arsenale nucleare ereditato dalla disciolta Unione
Sovietica, ma lo scorso anno Mosca ha inviato a Minsk un numero
imprecisato di armi nucleari tattiche, che tuttavia rimangono
sotto il controllo dei vertici militari russi.
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