Il commissario europeo
all'allargamento Oliver Varhelyi, da ieri a Sarajevo per il
terzo forum politico ad alto livello sull'integrazione europea,
ha detto che la Bosnia-Erzegovina deve soddisfare le condizioni
stabilite dal Consiglio europeo nel marzo scorso e accelerare
sull'attuazione delle riforme se vuole progredire sulla strada
verso l'adesione alla Ue. E' fondamentale - ha osservato il
commissario - adottare in particolare le leggi sui tribunali,
sul consiglio superiore delle procure, sulla protezione dei dati
personali e quella sul controllo delle frontiere affinchè venga
approvato il cosiddetto quadro negoziale, che rappresenta il
primo passo verso l'avvio dei negoziati veri e propri per
l'adesione all'Unione Europea. Il via libera al negoziato era
giunto lo scorso marzo da parte del Consiglio europeo. "Ora è il
momento in cui tutta la Bosnia-Erzegovina dovrebbe adempiere ai
propri obblighi e difendere la via europea perché le nostre
porte sono aperte", ha affermato Varhelyi. A suo dire la Ue è
pronta a proporre l'adozione urgente di questo quadro, ma allo
stesso tempo tutti in Bosnia-Erzegovina devono lavorare affinché
il Paese soddisfi le restanti condizioni. "L'Unione europea è
pronta a versare prima dell'estate alla Bosnia-Erzegovina la
prima tranche di 70 milioni di euro dei fondi del Piano Ue per i
Balcani occidentali, pari a circa 138 milioni di marchi bosniaci
convertibili, se il bilancio delle istituzioni verrà adottato.
Spero che la coalizione di governo sarà in grado di farlo
rapidamente", ha aggiunto il commissario. Varhelyi ha
sottolineato che l'Unione Europea è molto soddisfatta degli
sforzi di riforma che hanno preceduto la decisione di avviare i
negoziati, ma ora è necessario che tutti gli attori
intensifichino i loro sforzi invece di proseguire con i
disaccordi politici quotidiani. Alla conferenza di Sarajevo
hanno preso parte Johann Sattler, capo della delegazione
dell'Unione europea in Bosnia-Erzegovina, Borjana Krišto,
presidente del Consiglio dei ministri, i suoi supplenti, membri
del Collegium, delegati in entrambe le Camere dell'Assemblea
parlamentare, i primi ministri delle due entità e i responsabili
dei dieci cantoni della Federazione di Bosnia ed Erzegovina,
oltre al sindaco del distretto autonomo di Brčko.
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