Venivano fatti arrivare in aereo
dalla Cina in Paesi, come la Serbia, dove entravano in esenzione
di visto e poi, attraverso la rotta balcanica, i migranti
venivano accompagnati in Italia. Successivamente alcuni loro
connazionali li trasportavano in auto in un punto di
smistamento, una sorta di casa sicura a Cazzago di Pianiga
(Venezia), per uno o due giorni. Da lì altri autisti li
accompagnavano verso le destinazioni finali, tra cui Venezia,
Milano, Prato, Francia e Spagna. A chi arrivava veniva ritirato
il passaporto, per essere poi rispedito in Cina: da quel momento
diventavano quindi fantasmi destinati allo sfruttamento fino
all'estinzione del debito contratto per il viaggio, relegati in
laboratori o sartorie. E' il modus operandi utilizzato dal
sodalizio criminale cinese dedito al favoreggiamento
dell'immigrazione irregolare e sgominato dalla polizia di
frontiera di Trieste.
Nell'ambito dell'operazione Chinese Shuttle, coordinata dalla
procura di Trieste- Direzione distrettuale antimafia, sono stati
arrestati 9 cittadini cinesi per favoreggiamento aggravato
dell'immigrazione irregolare; 27 invece le persone denunciate in
stato di libertà, di cui 3 per favoreggiamento dell'immigrazione
irregolare e 24 per ingresso illegale nel territorio dello
Stato.
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