"Chi nega il genocidio, tenta di
riscrivere la storia e glorifica i criminali di guerra non ha
posto tra noi". Così l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell e il
commissario europeo all'Allargamento, Oliver Varhelyi, in una
dichiarazione congiunta alla vigilia del 29mo anniversario del
genocidio di Srebrenica.
"È nostro dovere onorare la memoria degli oltre 8.300 ragazzi
e uomini sistematicamente uccisi sulle colline intorno a
Srebrenica" scrivono Borrell e Varhelyi, chiedendo ai leader
politici di "rifiutare la retorica divisiva" e di "agire sulla
base della verità, della giustizia, della fiducia e del
dialogo".
"Per guarire le ferite del passato, è importante riconoscere
e insegnare i fatti storici, onorare la memoria delle vittime,
identificare coloro i cui resti non sono ancora stati ritrovati
e consegnare i responsabili alla giustizia", aggiungono
sottolineando come tutto questo sia "essenziale se vogliamo
affrontare le radici dell'odio che ha portato al genocidio". Nel
ricordare la decisione del Consiglio europeo dello scorso marzo
di avviare i negoziati di adesione all'Ue con la
Bosnia-Erzegovina, Borrell e Varhelyi ribadiscono "l'impegno
inequivocabile" dell'Ue per il futuro di Sarajevo all'interno
dell'Unione "come Paese unico, unito e sovrano".
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