In Bosnia-Erzegovina, colpita
pesantemente da disastrose alluvioni, si vota oggi per le
elezioni locali, che sono state tuttavia rinviate in cinque
località epicentro delle inondazioni - Jablanica, Konjic,
Kiseljak, Kresevo e Fojnica, tutte situate nella Federazione
croato-musulmana, una delle due entità che compongono il Paese
balcanico, l'altra è la Republika Srpska.
Aperti dalle 7, i seggi chiuderanno alle 19 e i primi
risultati sono previsti in tarda serata. L'attesa maggiore è per
i sindaci delle grandi città - Sarajevo, Mostar, Tuzla, Banja
Luka. L'ultimo bilancio delle alluvioni diffuso dalle autorità è
di 18 morti accertati e decine di dispersi, oltre a numerosi
feriti alcuni dei quali in gravi condizioni. Una vasta regione
nel centro della Bosnia-Erzegovina è stata devastata dall'acqua
alta e dallo straripamento di fiumi e torrenti, con decine di
case e edifici andati distrutti, strade e ferrovie interrotte da
frane e smottamenti, fabbriche e attività produttive cancellate.
Mancano elettricità a acqua, con i collegamenti telefonici a
singhiozzo. Si va intanto intensificando il flusso degli aiuti,
anche dopo che il governo bosniaco ha attivato il Meccanismo di
difesa civile dell'Unione europea (Eucpm). Il capo della
rappresentanza Ue a Sarajevo Luigi Soreca, nel darne notizia, ha
sottolineato che la Bosnia-Erzegovina è membro a pieno titolo di
tale Meccanismo da settembre 2022. "La Ue è al fianco della
Bosnia-Erzegovina", ha scritto Soreca su X. Nelle ultime ore si
registra l'arrivo di aiuti e squadre di soccorsi da Serbia,
Slovenia, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Polonia,
Repubblica ceca, Turchia. La situazione più drammatica è nella
zona di Jablanica, una cinquantina di km a sud di Sarajevo sulla
direttrice verso Mostar, dove si registrano 15 delle 18 vittime
accertate, le altre tre si sono avute a Fojnica. L'intera
cittadina sembra essere stata sommersa dalle acque, e di una
moschea locale si vede solo la parte alta del minareto. Le
autorità di Jablanica hanno decretato il lutto per tre giorni.
Due coniugi, Suada e Dzenan Imamovic, hanno raccontato ai
giornalisti la loro drammatica vicenda con l'incubo
dell'alluvione che ha portato via in pochi minuti nove membri
della loro famiglia. "Noi ci siamo salvati per miracolo, ma
abbiamo perso le persone più care, fratelli, sorelle e le loro
famiglie, sono tutti morti", ha detto Suada. "Cerchiamo sei
persone del nostro quartiere ma finora nessun risultato", ha
aggiunto il marito Dzenan. "Ringraziamo tutti quelli che ci
stanno aiutando, ma purtroppo per noi restano solo i ricordi".
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