Nel voto amministrativo di ieri
in Bosnia-Erzegovina (BiH), stando ai risultati ancora parziali
diffusi dalla commissione elettorale, i maggiori partiti
politici rappresentanti delle tre comunità etniche presenti nel
Paese - bosgnacchi musulmani, serbi ortodossi e croati cattolici
- si sono affermati nella gran parte delle città e località da
loro controllate. Nella Republika Srpska (Rs), l'entità a
maggioranza serba, grande vincitore come era largamente nelle
previsioni è risultata l'Alleanza dei socialdemocratici
indipendenti (Snsd) che fa capo al leader serbo-bosniaco e
presidente della Rs Milorad Dodik. Parlando ai suoi sostenitori,
Dodik ha detto che i candidati a sindaco o consigliere dell'Snsd
si sono affermati nel 45% delle municipalità della Republika
Srpska, più precisamente in 70 località. Gli osservatori
sottolineano tuttavia che il partito di Dodik non è riuscito a
raggiungere uno dei suoi obiettivi principali, nella corsa per
il sindaco di Banja Luka, il capoluogo della Rs, dove alla
carica di primo cittadino è stato confermato Drasko
Stanivukovic, del Partito del progresso democratico (Pdp),
schierato all'opposizione. Nell'altra entità che compone la BiH,
la Federazione croato-musulmana (FBiH), si sono affermate le
principali forze politiche espressione delle due comunità
presenti sul territorio. Dragan Covic, leader della locale
Unione democratica croata (HdzBiH), affiliata all'analogo
partito conservatore al governo a Zagabria, ha detto che la sua
forza politica si è confermata al governo in tutte le maggiori
località della FBiH dove si è votato ieri, e che è avviata al
successo anche a Mostar, capoluogo dell'Erzegovina, la regione
meridionale del Paese balcanico, città che è ancora divisa in un
settore croato e uno musulmano. Sempre nella FBiH, i partiti che
rappresentano la numerosa comunità musulmana si sono confermati
nelle principali municipalità dell'entità, a cominciare dal
Partito socialdemocratico (Sdp) della sindaca in carica a
Sarajevo Benjamina Karic, e da Popolo e Giustizia del ministro
degli esteri bosniaco Elmedin Konakovic. Il Partito di azione
democratica (Sda), la maggiore forza politica del campo
musulmano, ha ottenuto risultati migliori rispetto alle ultime
elezioni locali di quattro anni fa. Il leader di Sda Bakir
Izetbegovic ha dichiarato che a confronto con le ultime
amministrative il suo partito ha conquistato otto nuovi
incarichi a sindaco. A Srebrenica, la cittadina orientale
tristemente nota per il genocidio di 8 mila civili musulmani nel
luglio 1995, e che fa parte della Republika Srpska, ad
affermarsi alla carica di sindaco è stato un rappresentante
dell'Snsd, il partito di Dodik. Dai dai diffusi finora, risulta
che un candidato dell'Sda, Ibro Berilo, è stato rieletto alla
carica di consigliere municipale nonostante sia in carcere da
tre mesi per abuso d'ufficio e corruzione. Gli osservatori
dell'Osce/Odihr già ieri sera avevano denunciato numerose
irregolarità ai seggi. L'affluenza alle amministratove di ieri,
come riferito dalla commissione elettorale, è stata del 47,7%, e
solo quattro donne hanno conquistato la carica di sindaco nelle
due entità. A causa delle gravi indondazioni che hanno colpito
la Bonsia-Erzegovina negli ultimi giorni, il voto locale è stato
rinviato in cinque località - Jablanica, Konjic, Kiseljak,
Kresevo e Fojnica.
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