Dopo la decisione di Spagna e Irlanda
(insieme con la Norvegia) sono saliti a 9 i Paesi dell'Unione
europea a riconoscere uno Stato di Palestina. A livello Onu,
secondo l'Anp, questa posizione è stata assunta dal 70% dei
membri: 142 su 193. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati
Uniti.
* EUROPA - La Svezia è stato il primo Paese Ue a fare questo
passo, nel 2014, al culmine di mesi di scontri tra israeliani e
palestinesi a Gerusalemme est. Lo Stato di Palestina era già
stato riconosciuto da Bulgaria, Cipro, Ungheria, Polonia,
Romania, l'allora Cecoslovacchia, quando erano nell'orbita
dell'Urss (ma dopo la divisione con la Slovacchia, la Repubblica
Ceca ha fatto un passo indietro). Oggi, sull'onda dell'offensiva
israeliana a Gaza, è arrivato il sostegno alla statualità
palestinese dalla Norvegia (che non fa parte dell'Ue), dall'
Irlanda e dalla Spagna. Malta riconosce il diritto dei
palestinesi alla statualità ma non formalmente lo Stato di
Palestina, anche se lo scorso marzo si è detta pronta a fare
questo passo, così come la Slovenia, "quando le circostanze
saranno giuste". Per Emmanuel Macron la questione del
riconoscimento di uno Stato palestinese senza una pace negoziata
non è più "un tabù per la Francia", anche se Parigi al momento
non è orientata a farlo. Quanto all'Italia, ritiene che questa
soluzione si debba raggiungere attraverso i negoziati tra
israeliani e palestinesi. Posizione condivisa con gli Stati
Uniti.
* RESTO DEL MONDO - Quasi tutta l'Asia, l'Africa e l'America
Latina riconoscono formalmente lo Stato palestinese. L'Algeria è
stato il primo Paese, nel 1988, dopo la proclamazione
unilaterale di un'entità statuale da parte dell'allora leader
dell'Olp Yasser Arafat. Dopo poche settimane decine di Paesi
hanno seguito l'esempio: gran parte del mondo arabo, India,
Turchia, gran parte dell'Africa. Nel biennio 2010-2011 si sono
uniti una serie di Paesi sudamericani tra cui Argentina, Brasile
e Cile. Nel novembre 2012 la bandiera palestinese è stata issata
per la prima volta alle Nazioni Unite a New York, dopo che
l'Assemblea Generale ha votato a stragrande maggioranza per
elevare lo status dei palestinesi a "Stato osservatore non
membro". Il 10 maggio scorso l'Assemblea ha votato una
risoluzione affermando che la Palestina è "qualificata a
diventare Stato membro" con 143 voti a favore, 25 astenuti
(Italia compresa) e nove contrari, tra cui gli Usa. Washington,
così come Roma, mantiene comunque relazioni diplomatiche con
l'Autorità Nazionale Palestinese, insieme con Canada, Giappone,
Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda.
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