La Corte costituzionale della
Croazia ha reso noto oggi che il Presidente della Repubblica,
Zoran Milanović, che un mese fa si è candidato alla carica di
premier, senza però dimettersi, ha violato la Costituzione ed ha
messo a rischio i principali valori della democrazia e della
separazione dei poteri.
Contravvenendo alla Costituzione e all'Avvertimento dell'Alta
Corte di un mese fa, il Capo dello Stato "non si è dimesso, ma
da Presidente ha continuato a partecipare nella campagna
elettorale, ha dato indicazioni di voto, ha presentato un suo
programma e ha anche indicato alcuni nominativi che vorrebbe
vedere ministri del suo ipotetico governo".
La Corte ha stabilito che Milanović ha dunque gravemente
violato la Costituzione. Per questo, come ha spiegato il
presidente della Corte, Miroslav Šeparović, "non può ottenere
l'incarico di formare il governo né può formare il governo e
ottenere la fiducia del nuovo Parlamento e divenire premier".
Nel caso questo accadesse, nonostante l'avvertimento di oggi, la
Corte ha annunciato che decreterà a riguardo, prendendo una
decisione formale. Spiegando il contesto, Šeprarović ha detto
che nel caso Milanović diventasse premier incaricato o
addirittura premier con la fiducia del Parlamento, la Corte
annullerà questi atti e Milanović non sarà premier, non in
questa tornata elettorale. Nonostante la maggioranza relativa
del 34,4% dell'Unione democratica croata (Hdz, conservatori),
ottenuta alle elezioni del 17 aprile, il premier uscente Andrej
Plenković per ora non ha una maggioranza parlamentare. Il
centrosinistra e alcuni partiti di destra hanno per questo
iniziato negoziati e contatti per esplorare la possibilità di
incaricare Milanović di formare il nuovo esecutivo di Zagabria.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA