Ridurre i rifiuti nell'ambiente,
in particolare nelle aree protette e siti Natura 2000,
attraverso politiche condivise e integrate. È l'obiettivo del
progetto Interreg Italia Croazia Wastereduce, presentato oggi
all'università di Trieste, che punta a mettere in campo azioni
concrete di monitoraggio e prevenzione per migliorare la tutela
e la conservazione di natura e biodiversità.
A illustrare l'iniziativa è stata Barbara Sladonja,
dell'istituto per l'Agricoltura e il Turismo di Parenzo,
coordinatrice del progetto. "In Italia e Croazia, a causa del
crescente numero di visitatori - ha detto - i rifiuti si
accumulano in modo incontrollato, sulla terra ferma e nelle aree
protette, e ciò porta a un inquinamento ambientale in queste
zone. Inoltre - ha aggiunto - i rifiuti, ad esempio quelli
portati dai fiumi e causati dal turismo costiero, spesso finisco
nell'Adriatico e minacciano l'ambiente acquatico. Questo
problema è uno dei più significativi che riguardano l'ambiente e
c'è bisogno di una gestione congiunta, per evitare approcci
unilaterali che non sono efficienti. Il progetto svilupperà,
testerà e implementerà un nuovo approccio integrato e
partecipativo, adatto alle specificità delle aree protette
natura 2000, al fine di ridurre al minimo gli effetti dannosi
dei rifiuti".
Il progetto green, della durata di due anni e mezzo, vede la
collaborazione di istituti di ricerca, amministrazioni locali,
agenzie di protezione e gestione dell'ambiente e delle risorse
naturali, organizzazioni non-governative e società di servizi. I
partner coinvolti sono 8 e l'iniziativa è finanziato per oltre
1,6 milioni di euro dall'Ue.
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