Il ministro dell'interno della
Federazione croato-musulmana, una delle due entità che
compongono la Bosnia-Erzegovina (l'altra è la Republika Srpska),
è stato respinto alla frontiera con la Croazia poichè non aveva
i documenti idonei per l'ingresso nel Paese vicino, che fa parte
dell'Unione europea. Secondo quanto si è appreso, il ministro
Ramo Isak, per evitare le lunghe code che si registrano in
questo periodo estivo ai valichi di confine più frequentati, ha
cercato di utilizzare un posto di frontiera destinato al
traffico frontaliero e utilizzato esclusivamente al passaggio
della popolazione locale di Bosnia-Erzegovina e Croazia. Il
ministro lo sapeva, ma ha cercato comunque di provare. La
polizia di frontiera bosniaca lo ha lasciato passare, ma i
colleghi croati lo hanno respinto. E non lo ha aiutato il suo
passaporto diplomatico. Per legge, i ministri del governo della
Federazione croato-musulmana hanno diritto al passaporto
diplomatico.
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