Il parlamento della Macedonia del
Nord si è riunito oggi per la seduta dedicata all'approvazione
del nuovo governo guidato dal conservatore Hristijan Mickoski,
leader del partito nazionalista Vmro-Dpmne, largo vincitore
delle elezioni legislative e presidenziali del mese scorso. In
base al regolamento parlamentare, la sessione per il varo del
nuovo governo dura al massimo due giorni, così che il voto di
fiducia, al termine del dibattito in aula, dovrà avvenire al più
tardi entro la mezzanotte di domani. Presentando il suo
programma di governo, il premier incaricato ha annunciato un
radicale risanamento economico, massicci investimenti in
particolare in sanità, istruzione e cultura, aumenti di salari e
pensioni, una lotta dura contro corruzione e criminalità,
riforme per avvicinare il Paese agli standard europei e elevare
il livello di vita della popolazione. "E' arrivato il momento in
cui il Paese deve fare di più per i cittadini. Voi avete fatto
molto per il Paese, ora è il momento di farlo per voi", ha detto
Mickoski, che ha annunciato già per martedì prossimo
stanziamenti per 400 milioni di euro per vari progetti di
riforma. Il nuovo governo proposto da Mickoski - che sarà
composto da 23 ministri oltre al premier - è una coalizione fra
Vmro-Dpmne, la formazione della minoranza albanese Vredi e il
movimento Znam. Al partito di maggioranza, che nel voto dell'8
maggio ha ottenuto il 43,1% dei voti, andranno 15 dicasteri, sei
a Vredi e due a Znam. C'è attesa per la formula del giuramento,
e vedere se Mickoski pronuncerà il termine costituzionale di
'Macedonia del Nord', il nuovo nome stabilito per il Paese ex
jugoslavo con l'accordo con la Grecia firmato a Prespa nel 2018.
La nuova presidente Gordana Siljanovska Davkova, candidata del
Vmro-Dpmne e eletta anch'essa al ballottaggio nel doppio voto
dell'8 maggio, in occasione del giuramento lesse la formula di
rito riferendoai a 'Macedonia' senza l'aggiunta del 'Nord',
provocando le proteste di Atene, la cui dirigenza, senza il
rispetto dell'accordo da parte di Skopje, minaccia di bloccare
il suo camino verso l'integrazione nella Ue. La Macedonia del
Nord ha aderito alla Nato nel 2020, e nel luglio 2022 ha avviato
il negoziato di adesione alla Ue insieme all'Albania.
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