E' fuggito dagli arresti
domiciliari in Macedonia del Nord Bljerim Ramadani, un ex
militante dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck)
arrestato il 17 luglio scorso nel Paese balcanico sulla base di
un mandato di cattura emesso dalla Serbia per il tramite
dell'Interpol.
Belgrado aveva auspicato una rapida estradizione dell'ex
guerrigliero kosovaro, che faceva parte di una formazione
operativa dell'Uck ritenuta responsabile, durante il conflitto
armato del 1998-1999, della persecuzione di centinaia di serbi
da varie località del Kosovo, dell'incendio e della distruzione
di case di serbi e chiede ortodosse, del rapimento e
dell'uccisione di decine di serbi.
Il ministro dell'interno serbo, Ivica Dacic, definendo
'scandalosa' la fuga di Ramadani, ha chiesto spiegazioni alle
autorità di Skopje. Il primo agosto scorso un tribunale macedone
aveva disposto il trasferimento del kosovaro dalla detenzione in
carcere agli arresti domiciliari. La dirigenza di Pristina, dopo
l'arresto in luglio, aveva chiesto l'immediato rilascio di
Ramadani.
L'Uck è la milizia di guerriglia indipendentista albanese che
combatté contro le forze serbe nella guerra di fine anni Novanta
in Kosovo, ed è un'organizzazione considerata ancora oggi
terroristica dalle autorità di Belgrado.
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