Un appello a Pristina ad
accelerare i tempi nella creazione della Comunità/Associazione
delle municipalità a maggioranza serba in Kosovo è giunto
dall'assistente del segretario di Stato Usa per Europa e
Eurasia, James O'Brien, che a Pristina ha avuto colloqui con la
dirigenza locale. In dichiarazioni all'emittente Kanal 10 al
termine di un lungo incontro ieri con il premier kosovaro Albin
Kurti, O'Brien ha detto che Washington si aspetta che il governo
kosovaro invii al più presto all'esame della Corte
costituzionale la bozza di statuto della Comunità/Associazione
dei serbi. Si tratta, ha detto, di un impegno assunto da
Pristina, che va rispettato e attuato. Per il diplomatico
americano, tali Comunità sono molto diffuse in Europa, dove a
suo dire se ne contano oltre 400. Non si creano nuovi governi,
ha osservato O'Brien, ma sono meccanismi di coordinamento e di
scambio di esperienze per la soluzione dei problemi. E ha citato
tra l'altro il Nord Italia e il Belgio. Mentre Belgrado parla di
Comunità dei serbi, un organismo strutturato con precise
funzioni e prerogative decisionali in vari campi della vita
sociale, Pristina parla invece di Associazione, una sorta di ong
in rappresentanza dei serbi, senza alcun potere decisionale e
sottoposta strettamente alle leggi del Kosovo. Sottolineando
come il dialogo fra Pristina e Belgrado si stia protraendo
troppo a lungo, il funzionario americano ha auspicato un maggior
coordinamento tra Kosovo e Stati Uniti nelle decisioni prese da
Pristina, soprattutto quando esse riguardano il coinvolgimento
delle truppe Kfor nel nord del Kosovo. "Di tanto in tanto
abbiamo dei disaccordi, ma succede tra amici. Vogliamo avere un
maggior coordinamento quando vengono intraprese azioni, e in
particolare quando tali azioni possono coinvolgere le truppe
Nato della Kfor nel nord. Vogliamo avere più discussioni prima
che vengano decise determinate azioni", ha affermato O'Brien,
che prima di Pristina era stato a Belgrado dove aveva incontrato
il presidente serbo Aleksandar Vucic.
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