In Macedonia del Nord dalle 7 di
stamani (stessa ora italiana) si vota per le elezioni
presidenziali, le settime dall'indipendenza proclamata nel 1991.
Sette i candidati in lizza in questo primo turno nel quale,
stando alle previsioni, nessuno otterrà il 50% più uno dei voti
per l'elezione diretta, e sarà necessario un ballottaggio fra i
primi due previsto per l'8 maggio, giorno in cui si voterà anche
per le elezioni parlamentari. Favoriti per la sfida finale sono
il presidente uscente Stevo Pendarovski, candidato del partito
socialdemocratico (Sdsm) al potere, che punta a un secondo
mandato quinquennale, e Gordana Siljanovska Davkova, appoggiata
dal partito conservatore Vmro-Dpmne, maggiore forza di
opposizione. Entrambi furono protagonisti del ballottaggio nelle
precedenti presidenziali del 2019, con l'affermazione di
Pendarovski. Un ultimo sondaggio diffuso pochi giorni fa
dall'Istituto Ipis dava la candidata conservatrice in vantaggio
con il 24,6% delle preferenze, rispetto al 14,4% del presidente
uscente. Nel probabile ballottaggio sarà decisivo l'appoggio
degli altri candidati, in particolare i due rappresentanti della
numerosa minoranza albanese, che costituisce il 25% circa
dell'intera popolazione della Macedonia del Nord. Il futuro
europeo del Paese balcanico, le riforme per lo svilupppo e
l'innalzamento del tenore di vita e il miglioramento dei
rapporti con i Paesi vicini - a cominciare da Grecia e Bulgaria,
con i quali Skopje ha dovuto concludere importanti accordi per
sbloccare il suo percorso di integrazione euroatlantica - sono
stati i temi portanti della campagna elettorale. La Macedonia
del Nord, uno dei Paesi emersi dalla disgregazione della
Federazione jugoslava, ha aderito alla Nato nel 2020 e dal 2022
è impegnata nel negoziato di adesione alla Ue. I poco più di 1,8
milioni di elettori possono votare in oltre 3.400 seggi che
resteranno aperti fino alle 19. A monitorare il voto sono circa
1.600 osservatori tra nazionali e internazionali.
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