In Macedonia del Nord la presidente
Gordana Siljanovska Davkova ha conferito oggi il mandato per la
formazione del nuovo governo a Hristijan Mickoski, leader del
Vmro-Dpmne, il partito conservatore e di orientamento
nazionalista vincitore delle elezioni parlamentari e
presidenziali svoltesi lo scorso 8 maggio. Il premier incaricato
ha venti giorni di tempo per definire la maggioranza e mettere a
punto la squadra di governo. Negli ultimi giorni Vmro-Dpmne ha
avuto contatti con le due formazioni minori Vredi, una delle
forze della minoranza albanese, e Znam. Ieri Mickoski aveva
detto di voler formare un esecutivo di 24 membri, premier
compreso, con l'istituzione di quattro nuovi ministeri: energia
e miniere, sport, digitalizzazione e pubblica amministrazione.
Nel doppio voto del mese scorso, il fronte conservatore si è
affermato nel Paese balcanico con l'elezione di Siljanovska
Davkova nel ballottaggio delle presidenziali, prima donna in
tale carica per la Macedonia del Nord, sostenuta dal Vmro-Dpmne,
vincitore a sua volta delle legislative con oltre il 43% e 58
seggi in parlamento, sul totale di 120. L'avvento al potere dei
conservatori e nazionalisti a Skopje ha subito creato problemi
con la Grecia, a causa del loro rifiuto di rispettare alla
lettera l'accordo con Atene del 2018 sul nuovo nome, Macedonia
del Nord, del Paese ex jugoslavo. Ieri Mickoski ha ribadito la
sua ferma posizione di continuare a usare a voce il termine
'Macedonia' senza l'aggettivo 'nord' in dichiarazioni e
discorsi, mentre rispetterà il nuovo nome costituzionale di
'Macedonia del Nord' nei documenti scritti e nelle comunicazioni
istituzionali. E ciò nonostante le proteste e le messe in
guardia giunte a più riprese dal premier greco Kyriakos
Mitsotakis, che ha minacciato un blocco di Atene sul percorso
europeo di Skopje.
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