Il parlamento della Macedonia del
Nord ha votato in tarda serata la fiducia al nuovo governo
guidato dal conservatore Hristijan Mickoski, leader del partito
nazionalista Vmro-Dpmne, largo vincitore delle elezioni
legislative e presidenziali del mese scorso. I voti a favore
sono stati 77, i contrari 22. Non hanno partecipato al voto i
deputati del partito Dui, una delle due principali formazioni
della minoranza albanese. Il parlamento di Skopje conta 120
deputati e il quorum minimo per la fiducia era 61. Oltre al
premier, 15 ministri fanno parte del Vmro-Dpmne, sei della
coalizione 'Vredi' (l'altro partito della comunità albanese) e
due della formazione Znam. Pronunciando la formula di
giuramento, il nuovo premier Mickoski ha usato la dizione
costituzionale 'Macedonia del Nord', il nuovo nome del Paese ex
jugoslavo stabilito dall'accordo con la Grecia del 2018, a
differenza di quanto fatto in maggio dalla nuova presidente
Gordana Siljanovska Davkova, anch'essa del fronte conservatore,
che giurando aveva usato il solo termine 'Macedonia' senza
'Nord', causando le proteste della dirigenza di Atene. Mickoski
tuttavia, prima di giurare, non ha nascosto il suo disappunto
per il nuovo nome, affermando che avrebbe pronunciato comunque
quell' 'aggettivo vergognoso'. Intervendo in aula prima del voto
di fiducia il neopremer ha ribaditol la sua ferma volontà di
cominciare subito a lavorare sin da domani per dare una svolta
decisiva alle riforme e al nuovo corso, con progetti concreti e
utili a favore dei cittadini. "Intendiamo lavorare sodo, il
Paese cambierà, e il livello di vita della popolazione
migliorerà", ha detto Mickoski, che ha annunciato tagli alle
tasse, aumenti di salari e pensioni, misure per favorire
l'afflusso di investimeti esteri, una lotta senza quartiere a
criminalità e corruzione. La Macedonia del Nord ha aderito alla
Nato nel 2020, e nel luglio 2022 ha avviato il negoziato di
adesione alla Ue insieme all'Albania.
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