"È una discussione che abbiamo avuto
in questi cinque anni già prima della guerra nella Conferenza
sul futuro dell'Europa. Per me che vengo da Malta l'allargamento
— quest'anno celebriamo i 20 anni — è sempre un progetto di
successo. Ma anche l'Ue si deve riformare se vuole funzionare a
32, 33 o 35 Paesi. Però servono la volontà politica e il
coraggio". Lo ha detto Roberta Metsola, presidente del
Parlamento europeo, commentando in un colloquio col Corriere
della sera la partita dell'allargamento dell'Ue, che potrebbe
arrivare a 35 Stati membri includendo Ucraina, Moldavia, Georgia
e Balcani occidentali. Intanto, si avvicina il voto delle
Europee. "Noi dobbiamo parlare con tutti. Sennò la gente si
sente lontana e non capisce che stiamo facendo leggi a favore
dei cittadini. Se li lasciamo indietro li perderemo", spiega
Metsola. "Non basta però essere vicini ai cittadini — prosegue —
bisogna essere onesti con loro: se abbiamo fatto degli sbagli o
se non abbiamo fatto abbastanza dobbiamo dirlo. Dobbiamo far
capire che l'Europa è importante anche per loro". Sul suo futuro
Metsola è cauta: "Mi devo concentrare a essere rieletta nel mio
Paese e a chiedere ai miei cittadini se vogliono avere fiducia
in me per altri cinque anni. E poi vediamo". Tuttavia non chiude
le porte a nessuna opzione: "Mi sono allenata a non aspettarmi
niente, ma a essere pronta per tutto. E se posso essere al
servizio dei miei colleghi, lo farò fino all'ultimo momento di
questo mandato".
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