Favorire lo scambio di esperienze,
modelli organizzativi e buone pratiche tra Paesi confinanti nel
campo delle cure palliative, favorendo lo sviluppo di
progettualità collaborative e cooperative future e contribuendo
a migliorare e implementare i modelli organizzativi sul proprio
territorio. Mira a questi obiettivi il congresso internazionale
"Overcoming Barriers and Borders in Palliative Care. 100-UniTs
of Opportunities", in programma all'Università di Trieste i
prossimi 24 e 25 maggio.
L'evento è organizzato dalla Società italiana di cure
palliative, in occasione del centenario della fondazione
dell'Università di Trieste, e vede la collaborazione dell'Oms
Europa e dell'Iniziativa centro europea. Al congresso
parteciperanno delegazioni da Austria, Croazia, Slovenia (con il
patrocinio delle rispettive società scientifiche) e dai Paesi
dei Balcani Occidentali, "a testimoniare l'interesse sempre più
importante verso la medicina e le cure palliative - informa una
nota dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina - il
cui focus è la persona malata e la sua famiglia, con tutti i
complessi bisogni non solo clinici, presenti nelle fasi avanzate
e terminali di malattia. Le cure palliative, considerate
dall'Oms come diritto fondamentale dell'uomo, non solo
migliorano la qualità della vita di persone affette da patologie
inguaribili, ma ne alleviano le sofferenze attraverso
l'identificazione precoce e il trattamento ottimale, grazie a un
approccio multidisciplinare e multiprofessionale".
L'attenzione del meeting sarà focalizzata - conclude la nota
- soprattutto sui modelli di assistenza, sulla formazione e
sulla ricerca, sull'aggiornamento rispetto al trattamento di
alcuni sintomi e sui farmaci considerati "essenziali" nelle cure
palliative per l'Oms.
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