"La salute può essere usata come
carta politica neutrale per l'accesso dei Balcani occidentali
all'Ue: questo sarebbe un modo per includerli nelle decisioni
della comunità europea per l'accesso ai farmaci ed evitare
carenze di medicinali all'interno dei loro paesi". Ne è convinto
l'inviato speciale dell'Oms Europa per i Balcani occidentali,
Fabio Scano, oggi a Trieste per partecipare all'incontro
promosso dall'Oms Europa e dall'Iniziativa centro europea e che
mira alla costruzione di un sistema di prodotti farmaceutici e
sanitari resiliente.
"La carenza di farmaci che stiamo osservando in Europa - ha
affermato Scano - soprattutto di farmaci generici, non è solo un
problema di salute ma sta diventando sempre più un problema di
sicurezza nazionale, perché mancano farmaci base che possono
destabilizzare il sistema. Con l'esperienza del Covid e
l'accesso ai vaccini, i Paesi dei Balcani occidentali in
particolare hanno sofferto tremendamente perché i vaccini sono
arrivati tardissimo. Per l'adesione all'Ue sarebbe auspicabile
per i Balcani occidentali poter accedere a organismi di
decisione europei come l'Agenzia Europea del Farmaco e la
Critical medical alliance non solo come osservatori. Questo
incentiverebbe il processo di adesione in modo coerente con
l'accelerazione in corso e in linea con il nuovo piano di
crescita dell'Ue per i paesi dei Balcani".
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