L'assemblea dei soci di Finest spa
ha approvato oggi il bilancio d'esercizio relativo al 2023 della
finanziaria per l'internazionalizzazione delle imprese
trivenete.
I dati presentati mostrano un risultato positivo, con un
utile pari a 38mila euro, volumi inerenti i nuovi investimenti
pari a 10 milioni su 6 operazioni estere e 8 nuovi investimenti
deliberati nell'anno, per complessivi 18 milioni. Al 31
dicembre, la finanziaria presenta un portafoglio netto pari a
98,04 milioni di investimenti in essere, a favore di oltre 60 di
imprese socie.
"Chiudiamo questo esercizio in sostanziale pareggio,
assicurando un utile, seppur contenuto, e numeri che posizionano
la società in una zona di sicurezza, nonostante le turbolenze
esterne - ha affermato il presidente della finanziaria
Alessandro Minon -; certamente abbiamo operato in un contesto
macroeconomico e geopolitico molto complesso, dove l'economia
mondiale mostra segnali di rallentamento e con essa rallentano
gli scambi commerciali e gli investimenti diretti esteri".
Nell'esercizio, i maggiori investimenti hanno coinvolto i
Balcani, soprattutto la Serbia, che si dimostra un territorio di
attrazione consistente e stabile nel tempo. Seguono la Francia
(21%), l'Ungheria (13%) e la Polonia (6%). Tra i settori
maggiormente internazionalizzati col supporto di Finest vi sono
la plastica e la meccanica/elettromeccanica (11%), l'edilizia,
il legno/mobile e l'agroalimentare (10%), il metallurgico (9%),
utilities e tessile/abbigliamento (6%).
Attraverso l'effetto volano legato all'intervento di
minoranza di Finest, gli investimenti complessivi in
internazionalizzazione delle imprese socie hanno superato quota
2,3 miliardi di euro.
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