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Serbia, chiusa la campagna elettorale per le amministrative

Serbia, chiusa la campagna elettorale per le amministrative

Il 2 giugno si vota a Belgrado e in altre decine di Comuni

BELGRADO, 31 maggio 2024, 10:02

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

In Serbia si è chiusa la campagna elettorale in vista del voto amministrativo di domenica prossima nella capitale Belgrado e in altri 66 Comuni, comprese città importanti come Novi Sad, Nis, Subotica, Zrenjanin, Pancevo, Kikinda, Valjevo, Jagodina.
    A Belgrado si era già votato per le amministrative il 17 dicembre scorso, unitamente alle parlamentari anticipate.
    Consultazioni vinte entrambe con largo margine dal Partito del progresso serbo (Sns, conservatore), la forza di maggioranza guidata dal nuovo premier Milos Vucevic e che fa capo al presidente Aleksandar Vucic. Vittoria peraltro contestata a lungo dalle opposizioni con denunce di brogli e gravi irregolarita' . Ma mentre a livello nazionale il successo dell'Sns era stato molto ampio, a Belgrado il distacco sulle opposizioni era risultato meno vistoso, e pur avendo la maggioranza di seggi sufficiente per formare una nuova giunta comunale, il partito di Vucic ha preferito andare a nuove elezioni per ottenere una legittimazione più ampia e confortevole nell'elettorato della capitale. E mettere con ciò a tacere ogni sospetto ulteriore e accusa di brogli.
    Su questo ha insistito Vucic, insieme alle forze alleate, in tutta la campagna elettorale, che lui stesso ha concluso oggi in serata con una grande manifestazione dell'Sns a Nis. In un comizio dai toni appassionati e patriottici, il presidente ha fatto appello a votare per la continuità e la stabilità, per le riforme e il prosieguo del corso di sviluppo e modernizzazione del Paese, contro coloro che vogliono invece riportare la Serbia al passato, alla depressione economica e sociale, e all'isolamento internazionale. Un discorso quello di Vucic interrotto più volte da applausi e ovazioni, in un mare di bandiere serbe e dell'Sns. E con numerosi sostenitori che indossavano magliette con la scritta 'Noi non siamo un popolo genocida', lo slogan che aveva fatto da sottofondo alla campagna di Belgrado contro la recente votazione all'Onu di una risoluzione sul genocidio di Srebrenica. Al raduno conclusivo di Nis erano presenti il premier e leader dell'Sns Vucevic, la presidente del parlamento ed ex premier Ana Brnabic, numerosi ministri, e anche il leader socialista e ministro dell'interno Ivica Dacic, il cui partito Sps è alleato dell'Sns sia a livello nazionale che nella capitale. A monitorare le amministrative del 2 giugno - precedute come di consueto in Serbia da due giorni di silenzio elettorale - sarà una missione di osservatori dell'Osce guidata dall'italiano Lamberto Zannier, unitamente a esperti e analisti del Consiglio d'Europa.
   

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