Il governo di Belgrado ha
inoltrato una nota di protesta alle autorità della
Bosnia-Erzegovina per il divieto opposto alla partecipazione del
vicepremier serbo Aleksandar Vulin all'inaugurazione di una
mostra dedicata alle sofferenze dei serbi durante la seconda
guerra mondiale. Vulin, politico controverso noto per le sue
accese posizioni nazionalpatriottiche e filorusse, e che è stato
di recente a capo dei servizi segreti della Serbia (Bia),
avrebbe dovuto essere presente all'apertura della mostra a
Prebilovci, nel sud della Bosnia-Erzegovina, ma le autorità
bosniache non hanno dato l'autorizzazione all'aereo di Vulin di
atterrare a Mostar.
Nella nota di protesta inviata dal ministero degli esteri
serbo all'analogo dicastero a Sarajevo si esprime la profonda
delusione per tale decisione diretta contro una cerimonia
commemorativa, e che non contribuisce al buon andamento delle
relazioni tra i due paesi vicini. Una decisione, aggiunge
Belgrado, che rinnega i rapporti di civile convivenza e che
allontana la Bosnia-Erzegovina dal suo percorso di integrazione
europea.
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