Si tengono domani in Slovacchia
elezioni presidenziali che potrebbero consolidare il potere del
primo ministro populista Robert Fico qualora gli elettori
sceglieranno un suo alleato come prossimo capo di Stato. Se il
presidente del parlamento Peter Pellegrini confermerà il
leggerissimo vantaggio che i sondaggi gli attribuiscono sull'ex
ministro degli Esteri Ivan Korcok, vicino all'opposizione
liberale, e soprattutto se poi vincerà il probabile ballottaggio
fra due settimane (il 6 aprile) verrà meno un bilanciamento al
potere di Fico. In carica dall'anno scorso, Fico si è
caratterizzato assieme al primo ministro ungherese Viktor Orban
come uno dei leader più favorevole alla Russia nell'Europa
orientale. Nella Slovacchia i presidenti svolgono un ruolo
prevalentemente cerimoniale ma sono anche i comandanti supremi
delle forze armate, nominano giudici e banchieri centrali e
hanno un potere di veto in grado di rallentare la legislazione.
La presidente uscente, Zuzana Caputova, attivista per i diritti
umani, ha usato queste tattiche il mese scorso per sospendere
parte della revisione del codice penale che rende più difficile
indagare e punire la corruzione. Ma il 48enne Pellegrini ha
indicato che non intende agire allo stesso modo con altri
progetti controversi, tra cui quello che darebbe a Fico il
controllo della tv pubblica - creando un potenziale scontro con
l'Ue. L'idea di un contrappeso al governo "è assolutamente
sbagliata" e promette solo "conflitti tra le istituzioni", aveva
detto Pellegrini a gennaio, quando ha annunciato la sua
candidatura. Anche se il primo turno delle elezioni sarà
probabilmente un testa a testa serrato, si prevede che al
ballottaggio Pellegrini raccoglierà i voti dei sostenitori dei
candidati nazionalisti sconfitti.
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