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Meloni, nodo Paesi sicuri cruciale per politiche migratorie

Meloni, nodo Paesi sicuri cruciale per politiche migratorie

Ieri al via l'udienza alla Corte Ue su protocollo Italia-Albania

ROMA, 26 febbraio 2025, 16:47

Redazione ANSA

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"Voglio ringraziare Ulf per il lavoro che facciamo insieme per sviluppare soluzioni innovative, e anche perché la Svezia è una delle nazioni che stanno supportando la posizione del governo italiano di fronte alla Corte di giustizia europea sulla questione dei Paesi sicuri. E anche perché supporta il protocollo d'Italia Albania perché è la questione dei Paesi sicuri è cruciale, non solamente per l'Italia, non solamente per il protocollo d'Italia Albania: è cruciale per riuscire a portare avanti una politica europea sui migranti che sia più efficace". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte dopo l'incontro con il primo ministro svedese Ulf Kristersson, a Palazzo Chigi.
    Ieri ha preso il via l'udienza davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea sul protocollo Italia-Albania. I giudici di Lussemburgo sono chiamati a esaminare i ricorsi pregiudiziali presentati dal Tribunale di Roma che finora non ha riconosciuto la legittimità dei fermi disposti nei confronti dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e trasferiti sull'altra sponda dell'Adriatico perché provenienti da Paesi che il governo italiano ritiene sicuri, in particolare Egitto e Bangladesh.
    "La Commissione europea è disposta ad accettare che la direttiva 2013/32" sulle procedure d'asilo "consenta agli Stati membri di designare Paesi d'origine come sicuri" anche "prevedendo delle eccezioni per categorie di persone", ha detto l'avvocato dell'esecutivo Ue Flavia Tomat durante l'udienza sul protocollo Italia-Albania alla Corte di giustizia Ue. Bruxelles dunque ha evidenziato che le norme "non impediscono di designare un Paese d'origine come sicuro quando la sicurezza non è garantita" nel suo complesso "per determinate categorie di persone", ha spiegato, precisando che questi gruppi devono comunque "essere ben identificabili".
    L'avvocato generale della Corte di giustizia Ue presenterà le sue conclusioni sulle cause congiunte legate al protocollo Italia-Albania e alla definizione dei Paesi d'origine sicuri il 10 aprile. La sentenza è dunque attesa tra fine maggio e inizio giugno.
   

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