Sono state più di ventimila le
persone, senza contare le numerose scolaresche, che hanno
visitato a Trieste la mostra 'Histri in Istria', ospitata dal
Museo di Antichità 'J. J. Winckelmann e realizzata dalla
Comunità Croata di Trieste insieme con il Museo Archeologico
dell'Istria, con il Comune di Trieste come co-organizzatore.
"Solo domenica scorsa sono state oltre 900 le persone
presenti in mostra", ha illustrato il presidente della Comunità,
Damir Murkovic, sottolineando che grazie all'esibizione e "agli
eventi collaterali sono state ulteriormente ampliate le
relazioni" tra le numerose "istituzioni culturali, italiane e
croate, interessate alla storia e all'identità dei popoli
istriani".
La mostra, curata da Martina Blecic Kavur dell'Università del
Litorale Koper/Capodistria e da poco terminata, ha avuto il
merito di raccontare per la prima volta in Italia usi e costumi
degli Histri, antico popolo indoeuropeo che ha dato il nome alla
penisola istriana e che la ha abitata fino alla caduta del
centro fortificato di Nesazio, la loro 'capitale', nel 177
avanti Cristo. La mostra è stata arricchita da più di 200
reperti archeologici di estremo valore legati alla storia degli
Histri. L'esibizione fa parte di una trilogia sui popoli
pre-romani dell'Illiria, iniziativa lanciata nel 2018 con
un'esposizione sugli Iapodes e che verrà chiusa con un ultimo
appuntamento sui Liburni.
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