La Commissione europea ha
inviato un parere motivato, seconda fase della procedura di
infrazione, all'Ungheria chiedendo di garantire che le misure
nazionali relative ai prodotti a base di legno e carbone per il
settore energetico siano conformi al diritto dell'Ue. Dopo aver
dichiarato lo stato di emergenza a causa della crisi energetica
nel luglio dello scorso anno, l'Ungheria aveva approvato delle
misure per introdurre dei sistemi di notifica preventiva che
consentono alle autorità di bloccare l'esportazione di vettori
energetici. La Commissione ritiene che le misure abbiano un
effetto equivalente alle restrizioni quantitative sulle
esportazioni nel mercato interno, in violazione dell'articolo 35
del Trattato sul funzionamento dell'Ue (Tfue).
L'esecutivo comunitario contesta, inoltre, il fatto che le
autorità ungheresi abbiano adottato tali misure dopo la notifica
senza dare agli altri Stati membri e alla Commissione la
possibilità di fornire un feedback, violando il termine
sospensivo previsto dalla direttiva sulla trasparenza del
mercato unico. Inoltre, la restrizione, che si applica anche
alle esportazioni dall'Ungheria verso i Paesi terzi, incide
sugli scambi con questi ultimi. L'Ungheria ha ora due mesi di
tempo per adottare le misure necessarie a conformarsi al parere
motivato. In caso contrario, la Commissione potrebbe decidere di
deferire l'Ungheria alla Corte di giustizia dell'Ue.
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