Mira a rafforzare la biodiversità
microbiologica di aree e suoli caratterizzati da un ecosistema
microbico scarso o alterato il progetto Interreg Italia-Austria
"Cedric - Creazione di un agro-ecosistema sostenibile e
transfrontaliero sfruttando la biodiversità del microbioma
radicale", per il quale l'Icgeb di Trieste è capofila.
Ispirato dal successo del trapianto di microbioma umano, il
progetto intende trapiantare, in suoli poveri e/o sfruttati,
microbiomi di radici di piante sane per agire sulla struttura
del suolo, sulla microbiologia, sulla densità dei nutrienti e
sui livelli complessivi di carbonio nel suolo. Ieri si è tenuto
il kick-off meeting del progetto, che coinvolge otto partner tra
Italia e Austria, comprese quattro università e tre compagnie.
"Il trapianto di microbioma delle piante rappresenta non solo
un'opportunità per lo sviluppo di pratiche agronomiche
sostenibili ma anche un'occasione unica per la creazione di
collaborazioni transfrontaliere a lungo termine che uniscono
ricercatori, agricoltori e industria", afferma Vittorio Venturi,
responsabile del laboratorio di Batteriologia dell'Icgeb.
Cofinanziato dall'Ue, il progetto della durata di 24 mesi si
sviluppa su tre assi: "sviluppo di un'alleanza transfrontaliera
per la collaborazione scientifica per lo sviluppo e validazione
della metodologia di trapianto del microbioma radicale;
creazione di una piattaforma transfrontaliera per gli
stakeholders nel settore agronomico, della produzione agricola e
della ricerca per favorire l'utilizzo di tecniche sostenibili e
che favoriscono la biodiversità; un programma di formazione che
permetta agli operatori di conoscere il ruolo del microbioma
nell'ecosistema e le potenzialità legate al suo utilizzo".
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