(di Manuela Tulli)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 06 APR - Il Papa ha celebrato il
Giovedì Santo nel carcere minorile di Casal del marmo, alla
periferia di Roma. E' arrivato con la sedia a rotelle ma ha
voluto farsi forza sul bastone ed eseguire il rito della lavanda
dei piedi a dodici giovani detenuti. Li ha rassicurati parlando
della "dignità di essere peccatori" e ha detto che "ognuno di
noi può scivolare". La mattina aveva invece celebrato la messa
del crisma con i sacerdoti romani e aveva chiesto di "non
sporcare" la Chiesa con "le cordate", "i partiti" e "il
chiacchiericcio".
È una celebrazione semplice e commovente quella che ha aperto
il Triduo pasquale del Papa nella piccola cappella del carcere
minorile romano. Un centinaio i presenti alla messa, tra i
ragazzi che scontano una pena e operatori e volontari che li
assistono. "Gesù sa le cose che abbiamo nel cuore e ci ama così
come siamo e ci lava i piedi a tutti noi. Gesù non si spaventa
mai delle nostre debolezze", ha detto ai ragazzi. "Se noi
ascoltassimo" Gesù "la vita sarebbe così bella. Ci affretteremmo
ad aiutarci l'uno l'altro. Invece di come ci insegnano i furbi a
fregare l'uno l'altro, approfittare l'uno dell'altro", dice
ancora il Papa.
Poi a fatica, appoggiandosi sul bastone e sulla pedana dove
sono seduti i ragazzi, ripete quel gesto da "schiavi", lavare i
piedi. Ma il Papa li bacia anche e sorride - proprio come fa don
Pino Puglisi nella foto che campeggia nella cappella - e saluta
ciascuno dei dodici ragazzi. Qualcuno lo trattiene per dirgli
una parola, lui si ferma con tutti.
Tra i giovani detenuti scelti per la lavanda dei piedi c'è
anche un ragazzo russo e un musulmano del Senegal; anche un
croato, un rumeno e un ragazzo di origine sinti. Due invece le
ragazze. Dei dodici, sei sono minorenni e sei appena maggiorenni
perché il carcere accoglie giovani fino a 25 anni. Poi lo
scambio di doni: Francesco ha portato rosari e uova di
cioccolato, mentre i ragazzi danno al Papa i prodotti del loro
lavoro, fatto nei laboratori del carcere, una croce di legno,
biscotti e pasta.
È una boccata d'ossigeno questo Giovedì Santo per il
Pontefice che è voluto tornare in questo carcere minorile, dopo
dieci anni. Qui infatti aveva celebrato la sua prima messa in
Coena Domini da Papa, nel 2013, e allora fu una novità perché la
lavanda dei piedi mai era stata celebrata da un Pontefice dentro
un istituto penitenziario.
La giornata era cominciata nella basilica vaticana con la
messa crismale, quella in cui si benedicono gli oli che
serviranno per le celebrazioni dell'anno. Come da tradizione
erano presenti i sacerdoti romani e il Pontefice ha lanciato un
appello: "Stiamo attenti, per favore, a non sporcare l'unzione
dello Spirito e la veste della Santa Madre Chiesa con la
disunione, con le polarizzazioni, con ogni mancanza di carità e
di comunione". Poi ha chiesto ai preti di "accogliere e
perdonare tutti" evitando di essere "maleducati, zitelloni e
lamentosi". Ha ammesso che tutti possono vivere una crisi ma da
lì si può ripartire. "La doppia vita non ti aiuterà, buttare
tutto dalla finestra nemmeno, vai avanti, lasciati accarezzare
dall'unzione dello Spirito Santo", ha concluso il Papa. (ANSA).