(ANSA) - ROMA, 22 MAR - "Ritengo molto importante far
conoscere la Sindone, che ci aiuta nella riflessione sulla
Passione di Cristo. Il Sacro Lino è un mezzo potente e di
straordinaria attualità per narrare la vicenda di Gesù con la
forza eloquente delle immagini, ormai prevalenti nell'attuale
universo comunicativo". Lo sottolinea il cardinale Enrico
Feroci, parroco del Divino Amore a Roma, nella prefazione al
libro "Piccola Via Sindonis" di Emanuela Marinelli, tra i più
importanti studiosi di sindonologia, e don Domenico Repice,
Rettore della Chiesa di Santa Maria Immacolata all'Esquilino,
per le edizioni Ares.
La Sindone, conservata nel Duomo di Torino, è stata
sottoposta a innumerevoli studi scientifici e storici, per
verificare la corrispondenza di quel telo, considerato sacro dai
cristiani, al racconto della Passione di Cristo contenuto nei
Vangeli. Il libro parte dalla storia della Sindone, esamina le
questioni storiche, e infine propone un testo spirituale per la
Quaresima, ovvero una nuova Via Crucis, ispirata appunto alla
Sindone. "Questa pubblicazione raffigura la Via Crucis in un
modo meno tradizionale, sotto forma di disegni di icone e avendo
la Sindone come riferimento per la descrizione, perciò il volume
è stato chiamato Piccola Via Sindonis", si spiega
nell'introduzione.
La pratica della Via Crucis, soprattutto nel tempo di
Quaresima, è un itinerario spirituale legato all'esperienza dei
pellegrini che a Gerusalemme ripercorrevano i luoghi della
passione, morte e risurrezione di Gesù. Reperti archeologici
attestano l'esistenza, già nel II secolo, di espressioni di
culto cristiano nell'area cimiteriale dove era stato scavato il
sepolcro di Cristo. Forme embrionali della futura Via Crucis
possono essere ravvisate - si legge nel libro - sia nella
processione che si snodava fra i tre edifici sacri eretti sulla
cima del Golgota (l'Anastasis, la chiesetta ad Crucem e la
grande chiesa, il Martyrium) che nella via sacra, un cammino
attraverso i santuari di Gerusalemme che si desume dalle varie
"cronache di viaggio" dei pellegrini dei secoli V e VI. Nella
sua forma attuale, la Via Crucis risale al Medio Evo. (ANSA).