(ANSA) - ROMA, 06 APR - La formazione a una sana funzione
genitoriale non può ridursi a un semplice "addestramento" poiché
la genitorialità non è un compito ma è, innanzitutto, un modo di
essere. Nella relazione di un genitore col figlio (come anche di
un educatore o di un insegnante con l'alunno) si attivano
sentimenti profondi e schemi operativi mentali che, se non
riconosciuti e gestiti, rendono inutile ogni percorso formativo
di tipo cognitivo ovvero basato esclusivamente sul compito. E'
quanto si sottolinea nel libro "Genitorialità positiva" di
Mariano Iavarone (Edizioni Città Nuova) che verrà presentato
giovedì 13 aprile a Napoli, presso NapoliCittàLibro 2023, Salone
del libro e dell'editoria.
Il testo propone un approccio psicosociale complesso alla
formazione educativa, centrato sul riconoscimento dei bisogni
evolutivi dei figli e dei genitori, con l'obiettivo di stimolare
stili relazionali capaci di attivare resilienza e protezione da
esperienze sfavorevoli. "Il libro è anche uno stimolo ai
genitori per diventare soggetti politici attivi - spiega ancora
l'autore -. La condizione delle famiglie è, oggi, più che mai
precaria e pertanto la crescita e l'educazione dei figli non
possono essere un fatto solo privato: occorre attivarsi in rete
per promuovere, sui territori, spazi di aggregazione e strutture
per aiutare i ragazzi a crescere, in modo che l'impegno
educativo domestico possa essere potenziato anche a livello
sociale. Abbiamo tutti bisogno di uscire dall'isolamento per
incontrarci ed essere adulti più credibili agli occhi dei nostri
ragazzi, per gestire insieme la fragilità che ci accomuna; il
progetto Rete Genitori Positivi, di cui questo libro è
espressione, vuole andare proprio in questa direzione". (ANSA).