(ANSA) - ROMA, 11 GIU - Si stima che la popolazione italiana
nel 2100 crollerà a quota 30,5 milioni, più che dimezzata nel
giro di un secolo. E se questo si verificasse l'Italia potrebbe
scivolare al venticinquesimo posto delle economie mondiali. E
allora quello della denatalità è un trend che va invertito
perché rischia di cambiare per sempre la storia dell'Italia.
Sono alcuni dei dati contenuti nel libro "Italia, l'ultima
chiamata" (edizioni Chirico), scritto da quattro autori con
professionalità e competenze diverse, che quindi hanno
affrontato la questione sotto diversi punti di vista: Debora
Donnini, giornalista di Radio Vaticana, Mario Di Carmine,
dirigente industriale, Angelo Trecca, pedagogista, Maria
Scicchitano, psicologa. Per gli autori lo stile di vita che
abbiamo avuto negli ultimi 70 anni non sarà più sostenibile in
una società in cui vivranno 4 o 5 anziani per ogni bambino in
età da scuola elementare.
Il libro offre una puntuale analisi ma anche possibili
elementi da cui ripartire per invertire il trend. "Se è vero che
il confronto internazionale sottolinea impietosamente la nostra
criticità - sottolinea nella prefazione il presidente dell'Istat
Gian Carlo Blangiardo - è anche vero che ci offre il confortante
esempio di alcuni Paesi che, dopo aver toccato il fondo, sono
riusciti a risalire la china". Dopo la pandemia infatti il
numero medio di figli a famiglia è cresciuto a due cifre in
diversi Paesi, dalla Romania al Portogallo, dall'Ungheria alla
Polonia, per fare alcuni esempi.
Gli strumenti per virare da questa situazione sono di ordine
economico e fiscale, come un assegno unico 'rafforzato', fino a
300 euro, o un'Irpef a favore della natalità. Ma non solo:
quello che occorre in Italia è anche un cambio culturale. Per
Blangiardo, che più volte ha messo in guardia le istituzioni
dalla necessità di trovare soluzioni tempestive, occorre, con il
contributo di tutti, "favorire un contesto culturale e normativo
amichevole".
Per gli autori occorre infine "riportare in auge la
maternità", oggi ancora penalizzata, per esempio, nel mondo del
lavoro. Nel libro si cita al proposito anche Papa Francesco
secondo il quale, come disse all'udienza generale del 7 gennaio
2015, "una società senza madri sarebbe una società disumana,
perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti
peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale". (ANSA).