L'automazione può migliorare le
condizioni lavorative e la produttività, anche se esiste il
rischio di creare disuguaglianze: pertanto è essenziale che ci
sia la supervisione umana in modo da evitare problemi legati a
output pericolosi o deskilling. A sostenerlo è il docente della
Rome Business School, Valentino Megale, durante il panel di
discussione 'Intelligenza Artificiale: un'opportunità o un
rischio per il mercato del lavoro?' al 33/o Forum Economico di
Karpacz (Polonia).
"I dati di alta qualità - ha spiegato Megale - sono
fondamentali per il buon funzionamento dell'IA: errori nella
gestione dei dati hanno portato al fallimento dell'85% dei
progetti IA, con impatti anche su privacy e sicurezza".
Parlando invece dell'impatto dell'IA sulle pensioni secondo
Megale "l'IA potrebbe ridurre i contributi ai sistemi
pensionistici, richiedendo una riformulazione del modello
contributivo". Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria il
docente ha messo in evidenza il potenziale dell'IA di "alleviare
la carenza di personale e migliorare la gestione dei pazienti",
citando lo studio 'L'impatto dell'IA in Italia, dalla finanza
alla sanità' condotto insieme a Valerio Mancini, Massimiliano
Parco e Francesco Baldi.
"Per distribuire equamente i benefici dell'IA e proteggere i
lavoratori più vulnerabili - ha concluso - sarà necessaria la
collaborazione tra governi, mondo accademico e il settore
privato".
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