Due studenti di Harvard hanno
dimostrato come gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta,
combinati con la tecnologia di riconoscimento facciale e IA,
possano essere utilizzati per ottenere illegalmente informazioni
personali come identità, numeri di telefono e indirizzi. La
demo, chiamata I-Xray, utilizza tecnologie già esistenti e
facilmente accessibili, sollevando serie preoccupazioni sulla
privacy. AnhPhu Nguyen, uno dei due studenti, ha pubblicato un
video che mostra il processo in azione, poi ripreso dal sito 404
Media. Il sistema funziona sfruttando la capacità degli occhiali
di Meta di trasmettere video in streaming su Instagram. Un
programma al computer monitora la diretta e, tramite
l'intelligenza artificiale, identifica i volti. Le immagini
vengono poi confrontate con i database pubblici per ottenere
informazioni sensibili, che vengono visualizzate su un'app. Nel
video dimostrativo, gli studenti riescono a identificare in
tempo reale compagni di classe e perfetti sconosciuti, ottenendo
i loro indirizzi e i nomi dei loro familiari. La precisione
della tecnologia rende I-Xray uno strumento potenzialmente
pericoloso nelle mani sbagliate. Gli studenti hanno dichiarato
di aver creato la demo non per scopi malevoli, ma per
sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi di tali oggetti.
Il sito The Verge ricorda che la privacy è sempre stata una
delle principali preoccupazioni per i cosiddetti "smart glass".
Al lancio della prima edizione dei Google Glass, oltre dieci
anni fa, vi fu una reazione in parte negativa del pubblico
proprio per la possibilità, per chi li indossava, di registrare
gli altri in spazi pubblici, senza alcun consenso. L'IA aggiunge
a tale scenario conseguenze critiche per la riservatezza dei
dati.
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