L'intelligenza artificiale arriva
anche in Nefrologia e potrà fornire un valido aiuto nel caso del
trapianto di rene per individuare correttamente i dati clinici e
strumentali del donatore e del ricevente. È questo l'outcome
dello studio "Galileo", appena pubblicato sul Journal of
Nephrology, e condotto dal prof. Giovanni Gambaro, ordinario di
Nefrologia dell'Università di Verona e direttore dell'Unità
operativa Aoui.
Il progetto coinvolge ricercatori di Milano Bicocca, Catania,
Padova, Torino, Brescia, Udine, Colonia, Pittsburgh nonché, come
co principal investigator, Albino Eccher, ordinario di Anatomia
Patologica dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Sviluppato insieme agli ingegneri finlandesi di Aiforia,
l'articolo "Artificial Intelligence tool "Galileo" to assist in
the evaluation of pre-implantation kidney biopsies" è il primo
step di questa nuova frontiera aperta grazie ai fondi Pnrr.
Nell'insufficienza renale terminale il trapianto di rene è il
trattamento salvavita, ma prima di arrivare in sala operatoria
sono necessari alcuni passaggi fondamentali. Sull'organo
disponibile, in un tempo di circa 3 ore, l'anatomo patologo
fornisce dati relativi ai 4 comparti del tessuto renale:
glomeruli, tubuli, interstizio e vasi, formulando un punteggio
sulla base del quale si decide se l'organo prelevato è
trapiantabile o no. Dalla qualità della refertazione dipende la
decisione successiva, e in questo "Galileo" potrà rivelarsi
utile fornendo solo i dati oggettivi rilevati all'interno del
tessuto.
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